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Avances al carabiniere, prete sotto accusa

Militare dell’arma denuncia episodio di stalking. Il sacerdote, secondo l’accusa, voleva trasformare la loro amicizia fraterna in qualcosa di più. Nella casa del cappellano ritrovato materiale “particolare”

Avances al carabiniere, prete sotto accusa

Una storia perlomeno singolare quella di un prete originario di un piccolo comune della Basilicata, Picerno in provincia di Potenza. Il paese di don Antonio Marrese, cappellano militare, accusato di stalking e calunnia da un carabiniere di Tricase, in provincia di Lecce.“Mi ha fatto delle avances. Sono esasperato, mi minaccia se non cedo” ha dichiarato in un’intervista il militare, facendo riferimento ad alcune lettere minatorie che, a suo dire, gli avrebbe mandato il sacerdote. La denuncia ha destato subito sospetti nella procura di Pisa (dove i due si trovavano l’anno scorso per lavoro) che indaga sul fatto. L’attività investigativa ha portato alla perquisizione della casa del prete dove sarebbe stato ritrovato materiale “insolito”.

A detta degli inquirenti, infatti, sarebbero state rinvenute molte buste bianche, già affrancate, simili a quelle utilizzate per le lettere inviate al militare; una sveglia, al cui interno era nascosta una telecamera; una penna dotata di un dispositivo capace di registrare conversazioni audio; un lampeggiante per auto ed alcune pergamene con la denominazione «Patriarca Latinus Hierosolymitanus», il patriarcato di Gerusalemme dei Latini, sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede. A cosa serviva questo materiale? Davvero il sacerdote voleva trasformare un’amicizia fraterna in amore? Don Antonio smentisce e in un’intervista replica “Era un mio amico, l’ho cresimato: non riesco proprio a capire perchè mi stia facendo questo e alimenti menzogne”. Nella stessa intervista rilasciata alla rivista Metropolis, don Antonio fa appello alle parole di Papa Francesco: “ Questo è l’anno della Misericordia. Non si tratta di perdonare il mio accusatore, ma di cercare di capire perché é così tanto accanito nei miei riguardi. Esiste il dialogo, il confronto. La verità - continua il cappellano - non sono le mie avances al militare, mio amico fraterno.

Sono cose assurde che fanno male e che hanno il chiaro obiettivo di distruggere la mia figura, la mia persona ed il mio ruolo”.

Ma molti punti della vicenda restano da chiarire, partendo dal materiale rinvenuto a casa del prete e che ora è al vaglio degli inquirenti.

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