Ha chiesto alla bambina se lo aiutasse a sistemare la bicicletta in garage ma poi, quando si sono ritrovati al buio dello scantinato, si è abbassato i pantaloni e l'ha violentata.
Ha solo sei anni la bimba che, lo scorso pomeriggio, è stata vittima di un abuso sessuale da parte del suo vicino di casa, un sessantenne in pensione. La truce violenza si è consumata nel sotterraneo di un'abitazione in strada della Verna, tra San Mauro e Torino.
Il racconto
"Stavo giocando in cortile quando lui mi ha chiesto di andare in cantina per aiutarlo ad aggiustare la mia bicicletta", ha detto la bimba. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, sarebbe cominciato così il lungo racconto della piccola vittima che, dapprima ai genitori e poi agli inquirenti, avrebbe rivelato i dettagli più macabri delle sevizie subite. Subito dopo l'aggressione, la bambina sarebbe corsa nella sua cameretta, il suo piccolo rifugio, per mettersi al sicuro da quell'uomo che l'aveva violata barbamente. "Voglio stare da sola", avrebbe detto alla mamma. Una richiesta piuttosto insolita per una creatura di quella età che, al contrario, ama trascorrere del tempo in compagnia di altre persone. Doveva essere accaduto qualcosa poco prima, qualcosa di veramente terribile. Sulla scia di un infallibile istinto materno, la donna ha seguitato a fare domande alla figlia fino a quando non ha raccolto la terribile confessione. "Non volevo dirtelo perché lui mi ha detto che era il nostro segreto", ha chiosato la piccola.
La denuncia
Dopo aver appresso delle molestie, la mamma della bambina ha telefonato immediatamente alla polizia per denunciare i fatti. Neanche a dirlo che gli agenti delle Volanti si sono precipitati in strada della Verna e hanno tratto in arresto il sessantenne per violenza sessuale. Ora l'uomo si trova in carcere in attesa della decisione dell'autorità giudiziaria. Sarà il pm incaricato del caso, Alessandro Alghemo, ha decretare se ci sono gli estremi per trattenere il presunto pedofilo dietro le sbarre.
La difesa
"Mi si sono abbassati improvvisamente i pantaloni ma non le ho fatto niente", si è difeso così l'uomo dall'accusa di abuso di minore. A quanto pare, il sessantenne era un pensionato molto in vista della zona, stimato e rispettato da tutti. Una carriera ineccepibile, una famiglia modello e una siepe sempre curatissima. Gentile e cordiale con tutti. Il classico vicino di casa apparentemente perfetto. Inverosimilmente spietato.
L'ira del papà
"Lo apro come un capretto". Impossibile trattenere la rabbia per il papà della bambina, pugnalato alle spalle da una persona che riteneva affidabile e innocua. "Se ti liberassero e tu dovessi mai tornare qui, ti ammazzo. Guai a te se ti rivedo", avrebbe urlato l'uomo, ragionevolmente fuori di sé, mentre gli agenti caricavano a bordo dell'auto di servizio il molestatore sospetto.
Un dolore che non si racconta ma che riecheggerà all'infinto tra le mura di quelle graziose villete a schiera. Proprio lì, laddove la bestialità dell'essere umano è riuscita a profonare nel modo più becero l'innocente bellezza di una bambina di soli sei anni.
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