Due cittadini albanesi, residenti nel Foggiano, sono stati espulsi dal territorio nazionale con provvedimento del Prefetto di Foggia, in quanto ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale.
Si tratta di un 24enne cittadino albanese residente a Lucera (in provincia di Foggia), emerso all'attenzione del Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo Esterno della Direzione Centrale di Polizia di Prevenzione e della Digos di Bari, a seguito delle indagini svolte sul conto di un foreign fighter dello Stato Islamico.
In particolare, le attività investigative hanno fatto emergere suoi stretti contatti con un connazionale impegnato in attività di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina oltre a significativi suoi collegamenti con un gruppo salafita al quale appartenevano due fratelli albanesi espulsi nel luglio scorso. Le investigazioni hanno tra l'altro accertato che il 24enne albanese, attraverso il proprio profilo Facebook, aveva diffuso post anti-occidentali e aveva partecipato attivamente ad un gruppo su Whatsapp nel quale si istiga al jihad. In stretto contatto con quest'ultimo è risultato un 23enne suo connazionale, vicino ad un gruppo criminale albanese, impegnato a Foggia nel traffico di esseri umani e titolare di un profilo Facebook nel quale è ritratto mentre impugna una pistola.
I due sono stati accompagnati a Durazzo in Albania dal personale della Polizia di Stato a bordo di una motonave salpata da Bari e messi a disposizione dell'antiterrorismo albanese. Le investigazioni delle digos di Bari, con la collaborazione di quella di Foggia, nell'ambito di una pianificata azione di contrasto e prevenzione del terrorismo internazionale di matrice islamica con particolare riferimento al fenomeno dei foreign fighters del califfato, sono state coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Bari e si sono avvalse del contributo informativo dell'Aisi (il sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ndr). Le indagini, infatti, hanno fatto emergere come i due albanesi attraverso il web fossero in collegamento con i combattenti islamici; inoltre, nei social network avevano pubblicato documenti anti-occidentali ed antisemiti anche in concomitanza con attentati effettuati in Europa rivendicati dal gruppo terroristico in questione. Nelle loro abitazioni sono stati sequestrati alcuni computer e telefoni cellulari, materiale utile a ricostruirne la rete dei contatti, anche se non sono emersi ulteriori legami con persone residenti in Puglia.
Con questi ultimi provvedimenti, sono 100 le espulsioni eseguite con
accompagnamento nel proprio Paese nel corso del 2017, e 232 quelle eseguite dal 1° gennaio 2015 ad oggi, riguardanti soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso, secondo i dati resi noti dal Viminale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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