"Mi hanno costretto a ricoverarmi a Bari minacciandomi di chiamare i carabinieri", ci racconta al telefono Fabrizio (nome di fantasia per rispetto della sua privacy), il 24enne di Altamura, un Comune della provincia barese, positivo al Covid e asintomatico.
La sua storia sta facendo il giro del web ed è al centro di una polemica tutta politica, ma non solo. Come spiega a "ilGiornale.it", la notte tra venerdì 21 agosto e sabato 22 si è recato all'ospedale di Altamura, accompagnato dal padre, per alcuni dolori causati da due ernie a livello lombare. " Al pronto soccorso mi hanno detto che sarei dovuto rimanere a casa, ma come facevo se non sapevo come placare i dolori? Mi hanno controllato la temperatura corporea ed era 37, mi hanno preparato una flebo di Voltaren e mi hanno sottoposto al tampone. Appena ho saputo di essere positivo sono stato trasferito a Bari contro la mia volontà". Il giovane, infatti, è stato trasportato al "Policlinico Giovanni XXIII" nonostante l'ospedale "Fabio Perinei" di Altamura, secondo l'ultimo piano ospedaliero della Regione Puglia del 3 agosto scorso, rientri tra quelli dedicati al Covid.
"La Asl ha fatto tutto il possibile per ricostruire la rete dei miei contatti, sono stati molto competenti", ha continuato Fabrizio, ma non è finita. "Dopo quarantotto ore sono venuto a sapere che tutta la mia famiglia (in casa sono cinque persone) era positiva al Coronavirus, ma asintomatica e pertanto tutti i componenti erano ( e lo sono tutt'ora, ndr) in isolamento domiciliare. A quel punto ho chiesto di tornare anche io a casa con loro, ma gli operatori sanitari mi continuavano a dire che io dovevo stare in isolamento in ospedale. Peccato, però, che in isolamento non sia stato perché nella mia stanza hanno sistemato un altro giovane positivo al virus. A quel punto ho chiesto spiegazioni e mi hanno detto che avrebbero esaminato le mie richieste".
Intanto è passata una settimana e Fabrizio, positivo asintomatico, era ricoverato in un altro Comune rispetto al suo di appartenenza, lontano dai suoi parenti. "Passavano i giorni e ho deciso, così, di denunciare il tutto", ha continuato il 24enne. "Hanno, inoltre, scritto nel referto che mi sono rifiutato di sottopormi al prelievo ematochimico per ben due volte, ma non è vero. Solo ieri, 28 agosto, mi sono rifiutato".
Le due versioni, quella di Fabrizio e quella del Policlinico, non combaciano in tutto. In una nota stampa del nosocomio barese, la professoressa Laura Monno, responsabile del reparto Covid malattie infettive, ha precisato che "il paziente si è presentato spontaneamente al pronto soccorso dell’ospedale di Altamura il 22 agosto scorso riferendo la comparsa di sintomi quali lombalgia acuta e febbre e in quella sede è stato sottoposto al tampone. Risultato positivo, è stato poi trasferito nel reparto infettivi del Policlinico di Bari. Gli esami ripetuti nel Policlinico hanno confermato la positività al Sars-Cov-2 ed evidenziato una reazione infiammatoria sistemica. Nei giorni successivi si è assistito alla graduale defervescenza. Il paziente tuttavia ha rifiutato di sottoporsi al prelievo ematochimico di controllo sia il 27 sia il 28 agosto.". Solo oggi, dopo una settimana di ricovero, Fabrizio è potuto tornare a casa vicino ai suoi famigliari, come detto anche loro positivi al Coronavirus e tutti asintomatici.
Nel frattempo il suo caso è diventato virale ed è stato ripreso anche da Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Regione Puglia che ha chiesto chiarezza in merito alla "seconda ondata" per non "creare allarmismo con ospedalizzazioni inappropriate". Sulla stessa vicenda si è espresso anche il candidato presidente del centrodestra, Raffaele Fitto, che ha chiesto un approfondimento sul caso in quanto "gli asintomatici vengono assistiti in isolamento domiciliare" e ha fatto appello al ministro della Salute, Roberto Speranza, "perché verifichi questa situazione nell'esclusivo interesse dei pugliesi".
Rimangono, però, al netto delle polemiche, le
emozioni che ha provato Fabrizio quando ha scoperto di essere positivo al Coronavirus: "Ho avuto tanta paura per le persone che mi sono vicino. È il senso di colpa e di responsabilità che mi hanno fatto più male. ".
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