Base jumper muore dopo essersi lanciata dal Becco dell'Aquila

Il luogo è tristemente noto per il numero di morti: 25 dal 2000 ad oggi. L'ultima vittima lo scorso aprile

Base jumper muore dopo essersi lanciata dal Becco dell'Aquila

È morta il mattino del giorno di Ferragosto, gettandosi dal Monte Brento. Josefin Sando, una base jumper svedese di 30 anni si era lanciata, insieme al marito, dal Becco dell'Aquila, la montagna tristemente famosa per le numerosi morti, che si trova sopra a Dro, in Trentino.

Secondo una prima ricostruzione, sembra che la donna e il marito si fossero lanciati con la tuta alare di prima mattina. Poi, Josefin avrebbe sbattuto contro le rocce, perdendo il controllo e precipitando per circa 200 metri. Per lei non c'è stato nulla da fare. Il marito, invece, è rimasto illeso.

Il Becco dell'Aquila è uno dei luoghi più frequentati dai base jumper, che si lanciano nel vuoto, sorretti solamente da una tuta alare: come ricorda il Corriere della Sera, dal 2000 ad oggi sono già morte 25 persone. L'ultima vittima era stata registrata ad aprile: si trattava di un 47enne norvegese.

"È una follia, un modo davvero singolare di scherzare con la propria vita", aveva commentato il sindaco di Dro proprio lo scorso aprile. Per limitare il fenomeno e le morti, il primo cittadino aveva commissionato alcuni studi, per capire cosa si potesse fare.

"Mi hanno spiegato che si può fare poco- aveva commentato-Non posso impedire l’accesso alla montagna. Potrei vietarlo, è vero. Ma poi la regola andrebbe fatta osservare e dovrei piazzare due vigili urbani fissi sulla vetta. Irrealizzabile".

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