Se dell'ecomostro (incompiuto), resta solo uno spreco da 8 miliardi di lire

Un progetto del 1998 presentato dall'Ente per lo Sviluppo dell'Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia

Se dell'ecomostro (incompiuto), resta solo uno spreco da 8 miliardi di lire

Un ecomostro di 1200 ettari, lo spreco di denaro pubblico (ben 8 miliardi di lire nel 1998). È quel che rimane dello schema idrico “Basento-Bradano”. L'impianto avrebbe dovuto irrigare una superficie coltivabile di 42mil 500 ettari e avrebbe dovuto servire 13 comuni più l'altopiano Bradanico. Un sistema che avrebbe dovuto far parte di un grande progetto di irrigazione della Basilicata che fonda la sua economia storicamente sull'agricoltura. Il piano, mai portato a termine, avrebbe rappresentato una per il settore primario lucani utilizzando l'acqua raccolta negli invasi. Sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri c'è una nota stampa della Camera dei deputati che illustra il progetto, nel 2014, come la lrealizzazione di “un partitore con annesso torrino piezometrico presso l’invaso di Genzano; una galleria idraulica in pressione del diametro di 3.200 mm lunga circa 4 km con portata massima di 10,8 mc/sec, una vasca di disconnessione idraulica, allo sbocco della galleria, con annesso torrino piezometrico; una casa di guardia; condotte di adduzione alle 3 vasche di compenso del volume complessivo di 104.000 mc a presidio dei settori B1, B2-B3, B4 del comprensorio irriguo da servire; reti di distribuzione irrigua su un’area complessiva di 4.584 ettari; sistema di telecontrollo.”

Ma ad oggi il progetto-pilota vive in uno stato di abbandono totale.

“Attualmente le potenzialità dello schema sono limitate dall’assenza di adduttrici Camastra-Trivigno e Genzano-Basentello – scrive in una nota l'Eipli (l'Ente per lo Sviluppo dell'Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia che nel '98 presentò il progetto dello schema) e - continua - comunque, già nella configurazione attuale è in grado di soddisfare i fabbisogni irrigui dell’intero comprensorio che è di circa 30mila Ettari.”

Peccato, però, che nel progetto pubblicato sul sito della presidenza del Consiglio dei ministri, sia specificato proprio che “restano da

eseguire gli adduttori “Camastra-Trivigno” e “Genzano-vasche di compenso”, quest’ultimo parzialmente oggetto del presente progetto definitivo”. Il progetto rientrava nella Legge Obiettivo del 2001. Ad oggi non è cambiato nulla.

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