Matteo Bassetti, direttore di Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, sulla sua pagina Instagram è tornato a parlare delle riaperture previste dal 26 aprile."Non si tratta di una decisione avventata. Il rischio zero non esiste. Personalmente ho sempre creduto che fosse più corretto e democratico che fosse la politica a decidere, che non i tecnici o i medici” ha tenuto a sottolineare il professore, che si è anche detto preoccupato dal fatto che in un paese, le decisioni politiche possano venire prese dai medici.
Bassetti: "Altri colleghi hanno lavorato più per sé"
Bassetti ha quindi spiegato: “Io ho lavorato da oltre 15 mesi con e per la mia regione aiutando per le mie competenze a prendere le migliori decisioni. Altri colleghi hanno lavorato più per sè e per i propri interessi che per la propria regione e per il proprio ospedale". In fatto di riaperture, di tutt’altro avviso sono invece sembrati essere altri suoi colleghi, come per esempio l’infettivologo Massimo Galli e Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia. E forse il post di Bassetti è stato pensato anche per rispondere a chi teme le riaperture, tanto da lanciare giudizi al veleno su chi governa e si prende la responsabilità delle decisioni prese.
Appena il premier Mario Draghi ha annunciato le riaperture per il 26 aprile, Galli ha subito commentato che a suo parere era un rischio calcolato male, e non ragionato, come aveva sottolineato il presidente del Consiglio. L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano aveva poi rincarato la dose affermando che Draghi, in fatto di Covid, non ne ha azzeccata una. Bassetti adesso sembra aver voluto, con le sue parole, cercare di ricordare ai medici il loro posto e il fatto che non devono sostituirsi ai politici. Il loro compito, come ha precisato il medico del San Martino è aiutare chi governa a prendere le decisioni migliori. Senza però prenderne il posto.
Opinioni diverse
Probabilmente a Bassetti non sarà piaciuto neanche il commento di Andrea Crisanti che ha definito le riaperture “una stupidaggine epocale. Rischio calcolato? Di calcolato vedo ben poco e il vero rischio è giocarci l’estate”. Del resto, il medico genovese qualche giorno fa aveva detto all’Adnkronos Salute che "la decisione sulle riaperture è di buon senso e si attendeva, anche perché non viene detto che da domani si apre tutto indiscriminatamente. Ma è giusto iniziare dalle aree esterne dei ristoranti e dei bar perché sappiamo che il contagio all'aria aperta è pari a zero. Draghi si è dimostrato un vero leader che si assume la responsabilità delle decisioni dopo aver sentito tutte le campane".
Intanto il governo ha già stilato il calendario per le riaperture che avranno inizio dal prossimo lunedì, 26 aprile. Da quel giorno torneranno anche le zone gialle e sarà possibile spostarsi tra regioni di colore giallo. A metà tra una posizione e l'altra troviamo invece Pierpaolo Sileri, secondo cui non si deve correre troppo perché l'incidenza dei contagi è ancora alta e deve scendere sotto i 5 casi ogni 10mila abitanti.
Il sottosegretario alla Salute ha spiegato: "I numeri attuali, seppur migliori, non sono ancora così buoni da abbattere tutte le restrizioni. Portare l'Rt di molto sotto lo 0,8 permetterà di alleggerire alcune misure e allungare il coprifuoco fino a toglierlo del tutto, ma non corriamo troppo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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