I residenti: "Adesso portiamo la spazzatura sotto casa della Raggi"

Dopo il caso di Alessandra, la disabile romana rimasta intrappolata da una montagna di rifiuti, i marciapiedi dello “scandalo” sono stati ripuliti. Ma i residenti attaccano: "Intervento spot"

I residenti: "Adesso portiamo la spazzatura sotto casa della Raggi"

Via Eugenio Torelli Viollier, via Olindo Malagodi, largo Antonio Beltramelli. Dopo il caso di Alessandra, la disabile romana rimasta intrappolata da una montagna di rifiuti, i marciapiedi dello “scandalo” sono irriconoscibili. Attorno ai cassonetti traboccanti di rifiuti non c’è più nemmeno una mollica. Ma i residenti attaccano: “Intervento spot, siamo pronti a scaricare la spazzatura sotto casa della Raggi”.

Il perché di questa indignazione lo scopriamo assieme a Fabrizio Montanini, presidente del Comitato Beltramelli-Meda-Portonaccio. È lui che ha aiutato Alessandra a farsi largo tra i sacchetti della spazzatura per raggiungere il supermercato, ed è sempre lui che, mettendo in rete il video, ha sollevato un tam tam mediatico che, finalmente, ha dato impulso ad una bonifica immediata di quel crocicchio di vie. In poche ore, infatti, come annunciato da Roberta Della Casa, presidente del municipio interessato dal caso, è intervenuta una task force di operatori Ama con il supporto di ditte private convocate per rimuovere quelle montagne di rifiuti diventare oramai vere e proprie barriere architettoniche. E meno male che Pinuccia Montanari, assessore capitolino all’Ambiente, intervenendo sulla questione aveva dichiarato: “Non c’è assolutamente emergenza rifiuti”. Come se, in fin dei conti, si trattasse solo di un po’ di polvere da nascondere sotto al tappeto e non di tonnellate e tonnellate di spazzatura che giacciono, indecorosamente, lungo i marciapiedi.

L’amara sorpresa

Montanini ci ha quindi portati in giro per Pietralata e ci ha mostrato che basta attraversare via Tiburtina, rimanendo nello stesso quartiere, per incappare in un’amara sorpresa. Spostandoci di pochi passi dal quadrante dove ieri – dopo la segnalazione dei residenti – si sono precipitati giornalisti e troupe televisive regna ancora il degrado. In via San Romano, ad una trentina di metri di distanza da dove abbiamo incontrato Montanini, i cassonetti dell’indifferenziata traboccano di sporcizia. “La situazione è risolta esultano le istituzioni dicendo che è tornata la normalità?”, siamo stufi di queste balle attacca Montanini. “È servita la televisione perché qualcuno si muovesse, ma – prosegue il presidente – basta andare dall’altra parte del quartiere, quella che non è finita alla ribalta mediatica, per rendersi conto che si è trattato di un intervento spot”. “Guardate, guardate che roba – Montanini punta il dito verso il marciapiede – quando arriva la tassa su i rifiuti noi la paghiamo e, vi posso assicurare, per molti cittadini racimolare quei soldi è un vero sacrificio”.

“Pronti a scaricare la spazzatura sotto casa della Raggi”

Ma la cosa più assurda è che, adesso, Montanini – che di professione fa tutt’altro – è diventato un interlocutore per molti dei romani tartassati dalla spazzatura. “In queste ore – spiega il presidente che gestisce una pagina Facebook – mi sono arrivate centinaia di segnalazioni”. Da tutte le latitudini capitoline, infatti, cittadini arrabbiati e speranzosi che, anche per loro, le cose possano risolversi nottetempo grazie ad una denuncia, invocano il suo aiuto. Pietralata, Casal Bruciato, Villa Gordiani, Tor Pignattara, Montesacro, Colli Aniene: sono solo alcune delle zone periferiche da cui, mentre Comune e Regione si palleggiano le responsabilità, arrivano gli appelli più disperati. Le storie più assurde.

“Ma possibile che dobbiamo pensarci noi

cittadini? Possibile che l’unica speranza sia quella di diventare un caso mediatico? Non bastano le tasse che paghiamo?”, si domanda Montanini che aggiunge: “Adesso siamo pronti a scaricare la spazzatura sotto casa della Raggi”.

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