"Ti taglio la gola, cagna": le minacce choc alla conduttrice veneta

La giornalista di Tva Vicenza, finita al centro delle polemiche per la battuta infelice al piccolo tifoso del Cosenza, è stata minacciata di morte sui social e ora teme per i suoi figli

"Ti taglio la gola, cagna": le minacce choc alla conduttrice veneta

Il caso della presentatrice televisiva Sara Pinna - che al termine della sfida per i playout di Serie B tra Cosenza e Vicenza si è lasciata sfuggire una battuta infelice nei confronti di un tifoso calabrese e di suo figlio - sta assumendo toni inquietanti. La conduttrice di Tva Vicenza si è immediatamente scusata: "Mi sono accorta subito di avere usato parole sbagliate e ho presentato le mie scuse ai diretti interessati". Ma questo non l'ha messa al riparo dalle critiche e soprattutto dalle minacce addirittura di morte.

Intervistata da Libero, Sara Pinna ha raccontato di essere finita al centro di una bufera mediatica, che ha scatenato gli hater: "Le cose che mi fanno più male sono le minacce di morte che mi stanno arrivando. Poi mi hanno mortificato dei post tipo quello di Scanzi ("alla gentile intellettuale: attendiamo sempre con affetto e con fiducia il licenziamento in tronco")". In realtà la conduttrice, originaria di Cagliari e madre di tre figli, è stata la prima a pensare alle dimissioni, ma l'emittente televisiva per la quale lavora da vent'anni si è stretta attorno a lei: "Mi hanno mostrato grande vicinanza e solidarietà: mi hanno convinto che avrei sicuramente sbagliato a lasciare. Mi conoscono, sanno la persona che sono e ho dimostrato di essere una persona di valore, di etica e morale".

A pesare sull'intera vicenda è stata la replica di Sara Pinna al commento post partita fatto dal bimbo tifoso calabrese ai microfoni dell'inviato dell'emittente. "Lupi si nasce" aveva detto il piccolo Domenico, innescando la replica della conduttrice: "E gatti si diventa. Non ti preoccupare, che venite anche voi in pianura a cercare qualche lavoro". Per quelle parole la giornalista è stata accusata di essere razzista ma lei si è difesa. Fuori dallo stadio c'era il caos e le sue parole non sarebbero state rivolte al piccolo ma generiche e soprattutto senza nessun fine politico o discriminatorio: "Mentre pronunciavo quelle parole mi sono accorta che la frase era infelice, però ho proseguito perché il Vicenza era retrocesso e io ho pensato che il mio pubblico non si indignasse, anche perchè sanno che sono sarda e che quindi sono io la prima a essere una ragazza del Sud che si trova al nord per lavorare. La battuta era riferita anche a me stessa: "venite anche voi a lavorare in Veneto potete diventare Mangiagatti, come successo anche a me": questo volevo dire. In un clima e con uno spirito scherzoso".

Il padre del piccolo Domenico, che subito dopo la vicenda si era scagliato contro la conduttrice con un duro post sui social, ha accettato le sue scuse e ha compreso l'intenzione della donna, che però ora si dice spaventata delle minacce che sta ricevendo da giorni: "Mi hanno scritto: ti taglio la gola cagna in calore.

Loro mi stanno accusando di razzismo per la frase che io ho detto scherzando. Ma allora io cosa dovrei dire rispetto a persone che dicono di volermi scannare?". Sara Pinna ora teme anche per i suoi tre figli di 9, 12 e 13 anni, che loro malgrado stanno vivendo questa brutto momento.

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