Belen e il filmino a luci rosse, il pm chiede l'archiviazione: non si sa se fosse minorenne

Non c'è la prova che Belen fosse minorenne all'epoca in cui è stato girato il video finito poi online dopo il tentativo di venderlo per 500mila euro. Foto 1 - 2 - 3

Belen e il filmino a luci rosse, il pm chiede l'archiviazione: non si sa se fosse minorenne

Il video hot fece il giro del web. Cliccatissimo e scaricatissimo da chi voleva vedere la bellissima Belen Rodriguez senza veli, a letto con l'ex fidanzato. Eppure il pm adesso chiede l'archiviazione del caso: non si può dire, infatti, con certezza che Belen fosse minorenne quando fu girato il video a luci rosse.

La procura di Milano ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale nato dalle denunce della stessa showgirl. Nell’ambito delle indagini, coordinate dal pm milanese Luigi Luzi e dalla squadra mobile, erano stati iscritti nel registro degli indagati con le accuse di tentata estorsione e diffusione di materiale pedopornografico due "emissari" dell’ex fidanzato argentino. Nei mesi scorsi il video hot era diventato, nel giro di pochissimi giorni, tramite il passaparola e i continui link, uno dei filmati più cliccati e scaricati della rete. Non solo. Era stato anche messo in vendita sulle bancarelle abusive a Napoli, a 20 euro.

C’era un particolare però che "pesava": la stessa Belen aveva denunciato che all’epoca lei era minorenne. Ed è per questo che la procura milanese aveva deciso di indagare. Ora però, all’esito degli accertamenti, gli inquirenti hanno chiesto l’archiviazione perché non ci sono certezze nè su chi abbia messo sul web quel filmato (l’ex fidanzato non è mai stato identificato), né sul fatto che la ragazza fosse davvero minorenne.

La procura indagava anche per tentata estorsione dal momento che la stessa Belen aveva raccontato che le erano stati chiesti soldi per cancellare le immagini prima che finissero su internet. Un caso che aveva visto per "protagonisti" intermediari e noti personaggi del gossip. Nella storia ci era finito anche Fabrizio Corona: mentre alcuni siti di gossip, infatti, nel maggio 2010, scrivevano di un argentino che andava in giro tentando di "piazzare" il filmato a cifre che andavano dai 300 ai 500mila euro, ad un certo punto, Corona aveva organizzato anche un finto incontro con alcuni "emissari" dell’argentino, facendogli credere di essere interessato all’acquisto.

Così in un noto ristorante milanese si era sfiorata la rissa. Per cercare di scoprire quanti anni avesse Belen all’epoca del video, gli investigatori avevano anche ascoltato un altro dei suoi ex, il calciatore Marco Borriello.

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