​"Mi umiliava": e l'ex studente le riserva 101 pugnalate

La maestra 59enne è stata assassinata con 101 coltellate, per poi essere lasciata agonizzante nella cucina di casa sua

​"Mi umiliava": e l'ex studente le riserva 101 pugnalate

Un 37enne belga, di nome Gunter Uwents, ha confessato di recente di avere accoltellato a morte la sua vecchia maestra di scuola elementare, 30 anni dopo essere stato suo allievo. La vittima si chiamava Maria Verlinden, aveva 59 anni, era molto attiva nell'assistenza ai senzatetto ed è stata pugnalata a morte nella sua casa di Anversa nel novembre 2020. Il crimine era rimasto irrisolto per 16 mesi, nonostante la polizia avesse prelevato centinaia di campioni di Dna per cercare di trovare il colpevole. Il mistero si è protratto fino a quando le indagini non si sono indirizzate verso l'ex alunno della vittima.

Uwents, incriminato e reo confesso, ha rivelato ai pubblici ministeri di essersi scagliato contro la sua ex insegnante nel giorno in cui lui era andato a farle visita. In quell'occasione, lui non sarebbe riuscito a trattenere la collera, alimentata dal fatto che lo stesso non avrebbe mai superato, a suo dire, i "traumi" causati dall'esperienza di avere avuto, all'età di sette anni, Maria Verlinden come insegnante. La docente lo avrebbe costantemente "bullizzato, umiliato e sminuito" davanti ai compagni di classe. In base alle ricostruzioni della scena del crimine fatte dalla polizia, Uwents ha ucciso la malcapitata sferrandole 101 pugnalate, per poi lasciarla agonizzante in cucina.

Le prime indagini avevano spinto gli agenti a ipotizzare una rapina finita male, dato che il denaro e gli oggetti di valore di quest'ultima si trovavano tutti al loro posto. Nei mesi successivi, però, le forze dell'ordine sarebbero riuscite a intercettare una disattenzione di Uwents, che, nel marzo dello scorso anno, aveva rivelato a un amico il suo gesto criminale. L'amico in questione aveva poi immediatamente allertato gli agenti. Tracce di Dna di Uwents sarebbero state in seguito effettivamente rinvenute dalla polizia scientifica sulla scena del crimine.

In questi giorni, l'indagato, che si trova in custodia cautelare, ha manifestato più volte tutto il suo risentimento per l'insegnante defunta, affermando che lei lo

avrebbe sempre trattato come "un cretino", non dandogli mai la parola nei momenti in cui il piccolo Uwents, durante le interrogazioni, alzava la mano per rispondere alle domande poste alla classe dalla maestra.

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