La recita natalizia a tema “Bella ciao” non conosce ostacoli, anzi, dai piani alti hanno fatto in modo di difendere ed agevolare il progetto della scuola De Amicis (Napoli) in ogni modo possibile.
Nella mattinata di ieri i bambini intonavano la celebre canzone partigiana all’interno del teatro dell’edificio scolastico, mentre in strada una camionetta dei carabinieri presidiava le entrate nel timore che qualcuno potesse interrompere il momento.
E in effetti fuori c’era qualcuno a far sentire il proprio dissenso, ma l’unica arma da cui proteggersi era un semplice megafono. Un gruppo di persone guidate da Paolo Santarelli, dirigente leghista che aveva denunciato il fatto della recita scolastica natalizia a tema politico, ha dato il via ad una protesta in via Santa Teresa.
Nella querelle, tuttavia, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris non aveva ancora espresso la sua opinione a riguardo. Intervento, comunque, solo rimandato, visto che sempre ieri, durante una seduta del Consiglio comunale, il primo cittadino ed i membri della sua giunta si sono alzati in piedi intonando proprio “Bella ciao”.
La proposta di questo significativo gesto in sostegno della recita scolastica “di Natale” della scuola elementare De Amicis è arrivata dal consigliere di Napoli Sinistra Mario Coppeto, ed ha raccolto l’adesione della maggioranza ed il bene placito di De Magistris.
All’opposizione, tuttavia, il gesto non è affatto piaciuto, come riporta “NapoliToday”. “Se fossi stato in aula non mi sarei sottratto a cantare ‘Bella ciao’, che ho imparato a scuola da bambino. Mi sarei comunque aspettato che il 4 novembre 2018 questa stessa aula avesse intonato ‘Il Piave’ a memoria della vittoria di Armando Diaz contro gli austroungarici”. Queste le parole di Marco Nonno, di Fratelli d’Italia, che ha poi anche aggiunto: “Le vostre deficienze culturali seminano divisione”.
Il consigliere leghista Vincenzo Moretto rincara la dose. “Non è una questione ideologica ma ritengo che di ‘Bella Ciao’ sia stata fatta una strumentalizzazione anche offensiva per il momento storico in cui questa canzone nasce. La storia va rispettata.
Questo non era il momento opportuno per cantare e quella canzone non ha nulla a che vedere né con una recita scolastica né con i lavori del Consiglio comunale”.La polemica continua, dunque, e non accenna a placarsi.
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