Diventa un caso il focolaio esploso nella struttura riabilitativa Villa Margherita di Benevento, dove ben 28 persone, tra pazienti e personale sanitario e amministrativo, sono risultate positive al Covid-19. I tamponi sono stati effettuati dopo che uno degli ospiti del centro aveva manifestato i primi sintomi della malattia, poi confermata dal test, trasferito successivamente all’ospedale di Benevento. Il contagio, però, si era già diffuso nella struttura riabilitativa, coinvolgendo un numero considerevole di persone.
Di queste, quattro sono del capoluogo di provincia, quattordici del circondario, mentre nove non sono residenti nel Sannio. L’azienda sanitaria locale ha immediatamente isolato i 28 pazienti risultati positivi ai tamponi e ha ordinato la sanificazione dei locali. È anche partita l’indagine epidemiologica e i sindaci dei vari Comuni coinvolti hanno avvisato tutti i parenti e le persone che hanno frequentato Villa Margherita di mettersi in quarantena.
Anche il primo cittadino di Benevento Clemente Mastella ha avvisato i suoi concittadini che negli ultimi venti giorni si sono recati nel centro di riabilitazione di avvisare immediatamente il proprio medico di base e il Comune per ricevere comunicazioni sui comportamenti da adottare. Tra le altre città interessate ci sono: San Giorgio del Sannio, Vitulano e Sant'Agata de' Goti. In particolare, il sindaco di quest’ultimo Comune, Giovannina Piccoli, ha fatto sapere di aver già provveduto a mettere in quarantena un concittadino positivo al Coronavirus che ha frequentato la struttura in questione.
“Stiamo monitorando attentamente la situazione – ha detto – restando in costante contatto con l’Asl competente sul territorio e seguendo i protocolli di sicurezza. Ancora una volta voglio affidarmi al buonsenso, già dimostrato in questo periodo dai miei concittadini, invitando chi ha frequentato quella struttura a darne immediata comunicazione al Comune e al medico di famiglia. Questo è essenziale per intervenire in tempo ed evitare ulteriori contagi e salvare vite".
Il rischio evidente è che non tutti seguano queste direttive facendo diffondere a macchia d’olio il virus, in una delle province campane dove fino a questo momento le misure di contenimento avevano dato risultati soddisfacenti. Nel resto della regione, i numeri dei contagiati da Coronavirus non sono, fino a questo momento, quelli che si registrano nelle regioni del Nord Italia maggiormente colpite, ma in Campania, nell’attesa che vengano attivate nuove postazioni per i malati Covid-19, gli ospedali sono già al collasso.
È saturo l’ospedale Cotugno, centro di riferimento regionale per le malattie infettive. Mancano posti letto in terapia intensiva al Loreto Mare di Napoli, negli ospedali di Boscotrecase, Pozzuoli, di Scafati, tutti riconvertiti per far fronte all’emergenza.
Al limite anche la situazione che si registra nei presidi di Caserta, Avellino e Ariano Irpino. In tutta la Campania sono pochi i posti rimasti liberi nei reparti ospedalieri per i malati Covid-19. Intanto, proseguono i lavori per allestire strutture sanitarie in moduli prefabbricati.
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