Bergamo, hub del terrorismo islamico: reclutamento e pianificazione di attentati

In carcere l'imam che organizzò l'attentato a Stoccolma nel 2010. Denunciato un 17enne: voleva fare il jihad in Italia. Sostieni il reportage

Bergamo, hub del terrorismo islamico: reclutamento e pianificazione di attentati

Bergamo, covo di terroristi? Fa strano, ma sembra che sia così.

Un diciassettenne musulmano di origini balcaniche che vive in provincia è stato individuato dalla Digos di Bergamo e denunciato alla procura dei minori di Brescia per addestramento con finalità di terrorismo. E, in mattinata, è saltata fuori una pista investigativa che lega l'imam di Bergamo Muhammad Hafiz Zulkifal (arrestato il mese scorso) agli attentati di Stoccolma del 2010.

Un caso? Difficile dirlo. Ma andiamo con ordine.

Il ragazzino del Bergamasco all'apparenza è ben integrato nella scuola e nel paese in cui vive scriveva dal suo computer numerosi commenti di approvazione a video della propaganda jihadista su siti web stranieri in cui si fa quotidianamente la propaganda della guerra santa. C'è da dire che, però, il 17enne non ha manifestato volontà di unirsi ai combattenti o di cercare affiliati.

Poi c'è Muhammad Hafiz Zulkifal. Si è tenuta oggi la discussione davanti al tribunale del Riesame di Cagliari che deve decidere il destino del presunto terrorista.

Zulkifal è stato arrestato lo scorso 23 aprile con l'accusa di essere uno dei capi della cellula italiana di Al Qaeda, costituita da 18 persone, con basi tra Sardegna e Lombardia.

Pachistano di Swabi, ha 43 anni, ed è in Italia dal 1997. Sulla sua testa pendono le accuse di costituzione e organizzazione di associazione terroristica internazionale; finanziamento della stessa organizzazione che è responsabile della strage al mercato di Peshawar a ottobre 2009 (oltre 100 morti nel giorno della visita di Hillary Clinton) e di numerosi attentati.

Inoltre, secondo gli investigatori, sarebbe il mandante del duplice omicidio di una coppia di pachistani infedeli fatti sgozzare e il responsabile di trasporto di valuta all'estero.

Stando alle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, coordinate dal pm Danilo Tronci, tre ore prima delle due esplosioni che l'11 dicembre del 2010 seminarono il terrore a Stoccolma, con un bilancio miracoloso di un solo morto e diversi feriti, l'imam di Bergamo avrebbe

fatto una telefonata durante la quale avrebbe sostenuto di avere necessità di chiamare in Svezia dove erano già pronti i "puri".

Su questa circostanza sono stati avviati nuovi accertamenti degli investigatori.

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