Bergamo, mamma e bimba morte durante il parto: ispettori dal ministero

Una donna di 36 anni è morta durante il parto a Bergamo insieme alla figlia. La procura ha iscritto 20 indagati con l'accusa di duplice omicidio colposo

Bergamo, mamma e bimba morte durante il parto: ispettori dal ministero

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha inviato una squadra di ispettori all'ospedale di Alzano Lombardo, nel Bergamasco, per chiarire cosa abbia provocato la morte durante il parto, martedì scorso, di Robertine Guira e della bambina che portava in grembo. Per l'accaduto la procura di Bergamo ha iscritto nel registro degli indagati 20 persone tra medici, ginecologi e ostetrici, con l'ipotesi di duplice omicidio colposo.

La donna di 36 anni e originaria del Burkina Faso, ma da anni stabilmente in Italia, è arrivata all'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano nel tardo pomeriggio di martedì 17 settembre in pieno travaglio. Le complicazioni durante il parto hanno portato i medici a eseguire un cesareo dal quale però la bambina è nata già morta, nonostante i tentativi di rianimazione. In pochi istanti anche le condizioni di salute della madre sono precipitate a seguito di un arresto cardiorespiratorio. Trasportata d'urgenza all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la donna è morta alcuni minuti dopo l'arrivo al Pronto Soccorso.

Madre di due bambine di 7 e 12 anni, Robertine Guira, viveva con il marito Youssouf, nel vicino comune di Torre Boldone dove lavorava in una ditta di pulizie, come racconta " Il Corriere della Sera".

Nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore Carmen Pugliese, che ha disposto l'autopsia sul corpo della donna e della figlia, risultano 11 indagati tra il personale medico dell'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano e 9 dell'ospedale Papa Giovanni XXIII dove la 36enne è stata trasportata in condizioni disperate.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica