Bergamo, polemiche su manifesto anti adozioni gay

Il cartellone: "Un bambino non è un diritto! Non voglio diventare il giocattolino adottabile di una coppia gay"

Bergamo, polemiche su manifesto anti adozioni gay

È polemica a Bergamo dopo che è apparso fuori dalla chiesa dei Cappuccini un manifesto contro le adozioni a coppie omosessuali.

Sul cartello campeggia l'immagine di un neonato. "Io non sono un diritto! Un bimbo non è un diritto! Voglio un papà/maschio e una mamma/femmina. Non voglio diventare il giocattolino adottabile di una coppia gay", recita il poster appeso al banchetto dell'associazione Scienza e vita nella Giornata per la vita, "Io non voglio essere il prodotto di una fecondazione artificiale e nascere già dopato di ormoni superflui... Ho il diritto di nascere da una relazione d'amore naturale tra uomo e donna."

Il manifesto è rimasto appeso tutta la giornata di domenica fino a che il gazebo non è stato smontato, ma le polemiche continuano a fioccare da ogni parte.

"In verità non ci trovo niente di strano - dice padre Marcello Longhi, superiore del convento dei Cappuccini, che sostiene di non aver notato il cartello - e forse non è il caso di montare una caccia alle streghe.

Forse qualche espressione del manifesto poteva essere migliore, ma la posizione contro le adozioni da parte delle coppie omosessuali è nota, non vuole offendere nessuno ed esprime, appunto, una posizione in un dibattito che deve restare sul piano delle ragioni antropologiche. Colpisce che, per aver espresso un’opinione, ci si debba sentire quasi intimoriti".

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