Bergoglio chiede scusa ai gay. Vendola: "Rompe una tradizione di omofobia"

Papa Francesco di ritorno dall'Armenia: "La Chiesa deve chiedere scusa ai gay". E Vendola: "Non usa la fede come alibi per crocifiggere le storie e le speranze dell'umanità"

Bergoglio chiede scusa ai gay. Vendola: "Rompe una tradizione di omofobia"

"Le parole di Papa Francesco sono luminose e accoglienti". Con un Tweet Nichi Vendola, che ha di recente avuto un figlio col compagno Eddy Testa grazie all'utero in affitto, ha salutato con favore le parole pronunciate ieri sera da papa Francesco di ritorno da Yerevan. "La Chiesa - ha detto il Santo Padre mentre si trovava in volo - deve chiedere scusa ai gay". Per l'ex leader di Sel, le parole di Bergoglio "rompono una lunga tradizione di violenza omofoba e di intolleranza clericale" e "restituiscono dignità e valore ad ogni persona".

Ieri sera, mentre si trovava in volo per tornare dall'Armenia, papa Francesco ha ripetuto quanto già aveva detto nel suo primo viaggio apostolico, e che dice il catechismo. "Gli omosessuali non vanno discriminati ma rispettati e accompagnati pastoralmente - ha spiegato - si può condannare per motivi non teologici ma di comportamento politico. Ma non c'entrano le persone. Una persona che è in quella condizione e ha buona volontà, che cerca Dio chi siamo noi per giudicarla?". Nei giorni scorsi, durante una grande conferenza stampa dopo la strage nel locale gay a Orlando, il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera, ha detto che la Chiesa Cattolica deve chiedere scusa alla comunità arcobaleno per averli marginalizzati. Ieri papa Francesco ha rincarato la dose: "Non solo deve chiedere scusa a questa persone ma anche ai poveri, alle donne sfruttate, ai bambini violati. Chiedere scusa di aver benedetto tante armi". Poi si è leggermente corretto: "Diciamo che debbono chiedere scusa i cristiani, la Chiesa è santa i peccatori siamo noi".

Le parole di papa Francesco sono state subito accolte con gioia da Vendola che le ha definite "luminose e accoglienti".

"Rompono una lunga tradizione di violenza omofoba e di intolleranza clericale, restituiscono dignità e valore ad ogni persona - ha concluso l'ex leader di Sel - non usano la fede come alibi per crocifiggere le storie e le speranze dell'umanità".

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