Bergoglio avrebbe sostenuto e votato Joseph Ratzinger durante il Conclave del 2005. A pubblicare il retroscena è stato il Catholic Herald, che ha svelato come in un libro-intervista di un giornalista argentino, Latinoamerica: "Conversaciones con Hernán Reyes Alcaide", Bergoglio, ritenendo che non fosse ancora "il tempo giusto" per un papa americano, abbia dichiarato di aver spinto affinchè l'ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede divenisse pontefice. Tesi che sarebbe perfettamente compatibile con quella sostenuta all'interno del celebre diario segreto di un cardinale, secondo cui, nel 2005, nonostante Bergoglio avesse riscontrato un grande sostegno da parte dei "riformisti", si sia poi scelto di non contrastare l'"unica candidatura organizzata". E Bergoglio stesso avrebbe avuto un ruolo in tal senso.
Nel diario, il cui autore è rimasto anonimo, si può ancora leggere che: "Un gruppo il cui nocciolo pensante è costituito da Karl Lehmann, presidente della Conferenza episcopale tedesca e da Godfried Danneels, arcivescovo di Bruxelles, e al quale fanno capo un significativo drappello di cardinali statunitensi e latinoamericani, oltre che qualche porporato della curia romana", avendo qualche riluttanza nel votare Ratzinger, decise di convergere le preferenze sull'allora cardinale argentino. Il consenso di Bergoglio crebbe di pari passo con gli scrutini, ma si interruppe alla quarta votazione, quando Ratzinger raggiunse il numero di voti necessari per l'elezione a pontefice. Da quanto emerso dalle dichiarazioni del Papa, insomma, si potrebbe dedurre che i riformisti continuassero a votare per lui nonostante fosse Bergoglio stesso a contrastare la sua elezione. Nell'ultimo scrutinio, infatti, il cardinale argentino perse quattordici voti: presumibilmente tutti convenuti su quello che poi sarebbe diventato Benedetto XVI.
"Nonostante l'azione dello Spirito Santo che agisce nel conclave, in quel momento storico l'unico uomo con la statura, la saggezza e l'esperienza necessaria per essere eletto era Ratzinger", ha dichiarato Papa Francesco nell'intervista citata. "Altrimenti - ha sottolineato l'attuale pontefice - "c'era il pericolo di scegliere un "papa di compromesso ". E l'elezione di un "papa di compromesso" non è, diciamo, molto compatibile con il Vangelo ". Il cardinale belga Dannells, poi, a commento dell'esito dell'assise cardinalizia del 2005, dichiarò: "Questo conclave ci dice che la Chiesa non è ancora pronta ad un papa latinoamericano", segnalando come l'elezione di Bergoglio fosse diventata, nel corso delle votazioni, qualcosa di più di una semplice ipotesi.
Il resto è storia, con l'arcivesco di Buenos Aires effettivamente divenuto pontefice solo con il conclave del del 2013. Joseph Ratzinger e Jose Maria Bergoglio, due uomini di Chiesa le cui strade, puntualmente, si incrociano ormai da più di dieci anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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