Trastevere, un distesa di sampietrini. Sulla sedia a rotelle avanza a fatica Bernardo Bertolucci. Al suo fianco incede, traballate, la telecamera. È la vita difficile dei disabili che abitano a Roma. Tutto lo strazio e il disagio è raccolto in un corto che dura un minuti e mezzo. S'intitola Scarpette rosse ed è stato presentato lo scorso anno al Festival di Venezia. Un anno fa l'ha visionato pure il sindaco Ignazio Marino. "Era imbarazzato e mi ha chiesto se conoscessi chi si occupa delle manutenzioni dei sampietrini - racconta il regista a Repubblica - poi è andato via e non si è fatto più sentire".
I numeri sono allarmanti. Nonostante la denuncia di Bertolucci, Roma Capitale non muove un dito. Lungo le rampe di via Garibaldi, per esempio, si contano ben 3.254 sampietrini mancanti, sei buche e venticinque tombini saltati. Per non parlare, poi, dei rattoppi d'asfalto. "Lo scorso anno a Venezia il tema dei supercorti era dove va la cultura - spiega Bertolucci - e io ho voluto ricordare che la cultura finisce tra i sampietrini abbandonati di Trastevere, vergognosamente dissestati, che non si ricordano più di niente". Un dolore, quello del regista de L'ultimo tango a Parigi e Il tè nel deserto, che nasce da lontano. Perché, sebbene abbia a lungo vissuto a Parigi, Roma ce l'ha nel cuore. "Roma è più bella ma la qualità della vita è peggiore - racconta a Giuseppe Cerasa su Repubblica - parlo di me, di tanti come me che vivono in carrozzina. Ma parlo anche di quelle mamme con i bimbi piccoli in braccio costrette a camminare su strade ridotte a vulcani senza speranza".
Alle nozze di Mario Marone, dopo la cerimonia al Campidoglio, i festeggiamenti si sono spostati sulla terrazza Caffarelli. Peccato che non vi siano le rampe d'accesso per i disabili. Sono dovuti intervenire due inservienti. "Mi hanno caricato di peso come un sacco di patate e mi hanno portato su - racconta Bertolucci - non avevo mai subito un'umiliazione simile". Roma è fatta così. Le amministrazioni comunali cambiano colore, ma i problemi restano. "Questa è una città segnata come unfriendly per i portatori di handicap - continua il regista - lo sanno tutti, tranne il Comune.
Ma non mi meraviglio, fa parte della nostra cultura, non siamo storicamente attenti al mondo di chi non è autosufficiente, non ci sono leggi di garanzia, noi preferiamo una sorta di manutenzione per i disabili, che è una via d'uscita mediocre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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