La triste vicenda arriva da Valle Elvo, in provincia di Biella, e vede come protagonista una donna di 70 anni che ora rischia 12 anni di carcere per l’accusa di istigazione al suicidio.
Un’incriminazione, questa, conseguenza del fatto che l’anziana avrebbe consegnato una pistola nelle mani del marito, un uomo di 79 anni malato da tempo ed infermo, così che potesse togliersi la vita. Ed in effetti è così che si sono svolti i fatti, dato che quest’ultimo si è sparato un colpo con la Beretta calibro 9 ricevuta dalla moglie; i due, sposati ormai da quarant’anni, condividevano una grande passione per le armi da fuoco e ne possedevano alcune, conservate all’interno della propria abitazione. L’invalidità dell’anziano gli avrebbe impedito di poter accedere al luogo in cui le armi erano serbate e di prenderne una, ed ecco spiegato il motivo per il quale la moglie lo avrebbe assistito in questo suo proposito di suicidio.
Questo è ciò che l’anziana ha riferito ai Carabinieri accorsi sul luogo della tragedia dopo aver ricevuto la sua chiamata: il marito era impossibilitato a prendere in modo autonomo l’arma e lei, per questo motivo, lo avrebbe aiutato. Al momento dell’arrivo, gli agenti hanno trovato anche un’altra pistola carica e pronta all’uso, che probabilmente la donna avrebbe avuto intenzione di rivolgere contro sé stessa.
È stato disposto, da parte della Procura,
l’esame dello stub sia sulla donna che sul corpo del marito, così da comprendere chi effettivamente tra i due ha premuto il grilletto; seguirà anche l’autopsia sul cadavere dell’anziano.
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