Un biglietto riguardante il caso di Emanuele Morganti: questa, la piccola novità delle ultime ore, secondo quanto riportato dai cronisti locali. Uno scritto che sarebbe comparso nella giornata di ieri, davanti la porta del "Mirò", luogo nel quale sarebbe nata la lite, dalla quale poi sarebbe scaturito il pretesto per l'uccisione del ragazzo residente nella popolosa frazione di Tecchiena, di Alatri.
Un biglietto recitante: "Chi l'ha ferito non lo deve dire lui a noi. Siamo noi che dobbiamo andare a dire alla magistratura chi ammazzato quel ragazzo. E perché". Sembrerebbe un vero e proprio appello nei confronti di coloro che possano sapere o aver visto qualcosa riguardo questa tragedia. La cittadina di Alatri, in questi giorni, è stata infatti al centro di numerose polemiche riguardanti la presunta omertà dei possibili testimoni presenti nella piazza durante il massacro.
Va detto, per onestà di cronaca, che le testimonianze ci sono state e che in queste ore si parla di centinaia di interrogati. I nomi dei presunti colpevoli, poi, sono trapelati sin dalle prime ore del mattino successivo alla tragica notte tra il 24 ed il 25 di marzo. Alatri, insomma, non ci sta a farsi dare dell'omertosa e crescono sempre di più nel numero, gli appelli dei cittadini sui social che invitiano il sindaco a difendere in modo più nitido e deciso una cittadinanza intera che si sente profondamente colpita dalle accuse d'omertà diffusa.
Intanto, attorno al biglietto, è mistero. Evidentemente qualcuno si è sentito toccato dal fatto che qualcuno possa essere in grado di aggiungere elementi importanti per le indagini in corso. Questo qualcuno, dunque, è chiamato alla responsabilità. Un biglietto simbolico, certo, ma dal quale è facilmente ricavabile una tensione costante, tesa a far sì che il caso si risolva il prima possibile con il contributo di chiunque possa contribuire a fare chiarezza. La giustizia chiesta ieri durante il funerale di Emanuele Morganti, specialmente dalla madre Lucia, insomma, deve essere fatta e qualcuno comincia a stancarsi dell'ipotesi che qualcuno sappia, ma non parli.
Nella giornata di oggi, inoltre, è stata data la notizia dell'iscrizione di un'altra persona nel registro degli indagati. L'ottavo nominativo, quindi, si aggiunge ai sette già al vaglio della magistratura.
Prosegue, poi, la vergogna della pagina social su Emanuele, ieri rimossa, ed oggi ricomparsa pubblicamente. Continue le segnalazioni da parte degli amici e dei conoscenti di Emanuele per far sì che quella pagina sparisca per sempre dal mondo di internet.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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