Feti esumati senza consenso. Ora le famiglie chiedono i danni al Comune

Mamme e papà hanno dato dato incarico all'avvocato di inviare al Comune di Brescia un "atto di contestazione dell'illegittimità del procedimento e dei comportamenti dell'Amministrazione"

La polemica sulle esumazioni di 2.500 bare di feti e bimbi nati morti al Vantiniano di Brescia, avvenuta all'insaputa dei genitori, è finita a carte bollate
La polemica sulle esumazioni di 2.500 bare di feti e bimbi nati morti al Vantiniano di Brescia, avvenuta all'insaputa dei genitori, è finita a carte bollate

La polemica sulle esumazioni di 2.500 bare di feti e bimbi nati morti al cimitero Vantiniano di Brescia, avvenuta all'insaputa dei genitori, è finita a carte bollate. Mamme e papà hanno dato infatti dato incarico all'avvocato Francesco Mingiardi di inviare al Comune di Brescia un “atto di contestazione dell'illegittimità del procedimento e dei comportamenti dell'Amministrazione", invitando il sindaco, Emilio Del Bono (Pd), a dar corso alla ricerca e alla raccolta dei resti conferendoli in un ossario e riservandosi di quantificare i danni con una richiesta di risarcimento.

I genitori sul piede di guerra

"Abbiamo avuto un incontro con il sindaco nel quale non ci sono state date risposte - ha spiegato la portavoce dei genitori, Stefania Veggio -. Poco tempo fa sono state pubblicate le analisi delle ossa, di cui abbiamo appreso i risultati sui giornali. E' un'azione che avevamo già in mente di intraprendere, a maggior ragione ora che il Comune resta fermo sulle sue posizioni".
Nelle scorse settimane erano arrivate le scuse ufficiali del Comune per chi “ha sofferto“ ma dall’Amministrazione era stato escluso il giallo sui resti recuperati dal selciato del Vantiniano nell’area dove il Comune di Brescia tra settembre e ottobre ha esumato le 2.500 tombe di “bimbi mai nati“. Giandomenico Brambilla, direttore generale del Comune, e Elisabetta Begni, vicedirettore dirigente responsabile servizi cimiteriali, avevano voluto chiudere ogni polemica presentando i risultati delle analisi commissionate sui resti recuperati da alcuni genitori tra la sabbia e la ghiaia dopo le operazioni avviate dalla Loggia.

Le analisi che risolvono il giallo

Analisi che hanno permesso di scartare ogni ipotesi di appartenenza alle tombe dei bimbi. I reperti ritrovati lo scorso autunno nel terreno dedicato alle inumazioni dei bimbi mai nati al cimitero Vantiniano di Brescia non sono recenti: il laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'Università degli studi di Milano (Labanof) ha certificato che risalirebbero a circa 70 anni fa.

Il Comune aveva deciso di sottoporre i reperti ad analisi, a riprova della volontà di “vederci chiaro“, escludendo errori da parte della società a cui è appaltato il servizio di esumazione, che è comunque sempre supervisionato da due dipendenti dell’Ente. Giustificazioni che non hanno convinto i genitori passati alle vie legali contro il Comune di Brescia.

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