Quella notte Rosario Greco non la dimenticherà mai più, soprattutto non la dimenticheranno mai più le famiglie dei piccoli Simone e Alessio D'Antonio che hanno perso la vita per la folle corsa del suv guidato da Greco. L'imputato è accusato di duplice omicidio stradale aggravato dall'alterazione psicofisica dovuta all'utilizzo di sostanze alcoliche e stupefacenti. Accuse pensantissime per le quali è stata fissata per il 20 marzo dal giudice Andrea Reale, l'udienza a carico dell'uomo che lo scorso 11 luglio era alla guida del mezzo che ha falciato e ucciso i due cuginetti di Vittoria nel ragusano. Quella maledetta sera Simone e Alessio D'Antonio, entrambi undicenni, erano nel posto sbagliato al momento sbagliato. La ricostruzione dell'incidente, ottenuta grazie alle immagini delle telecamera di videosorveglianza della zona, ha impresso fotogramma dopo fotogramma il suv nella sua corsa prima di finire contro il muro. La potente auto li ha travolti uccidendo sul colpo Alessio e riducendo in fin di vita Simone, deceduto al policlinico di Messina dopo qualche giorno di agonia e avendo subito peraltro l'amputazione degli arti inferiori. Un impatto fatale che non ha dato loro scampo. Una vicenda che aveva commosso l'Italia e che per giorni aveva tenuto incollati davanti alla televisione milioni di italiani nella speranza che il piccolo Simone riuscisse a sopravvivere. Adesso è arrivato il giorno dell'udienza, fissata davanti al tribunale di Ragusa in composizione collegiale su richiesta di giudizio immediato formulata dal procuratore capo di Ragusa, Fabio D'Anna.
I legali di Rosario Greco hanno chiesto il rito abbreviato per il loro assistito. "Nel corso delle indagini preliminari, oramai formalmente concluse - dicono gli avvocati Salvatore Citrella e Nunzio Citrella - si è scelto di non commentare gli avvenimenti con la stampa. Nel ringraziare i giornalisti che hanno rispettato questa scelta, consideriamo giusto far presente che il silenzio è stato ritenuto da noi e dall'indagato l'unico atteggiamento corretto da tenere dinanzi ad un fatto così doloroso. Per quanto riguarda le future scelte processuali comunichiamo che l'imputato ha scelto di avanzare richiesta di definizione del giudizio con il rito abbreviato, rinunciando al proprio diritto di formazione della prova in contraddittorio e riducendo significativamente i tempi della definizione del giudizio; la scelta comporta, come è noto, che in caso di condanna la pena venga ridotta di un terzo". Un profilo basso soprattutto nel rispetto delle famiglie e per dare la possibilità all'imputato di difendersi attraverso l'abbreviato. Adesso per l'udienza bisognerà aspettare marzo, esattamente otto mesi dopo quella maledetta sera. L'uomo era stato arrestato il giorno dopo.
Nel video si vede la folle corsa della Jeep che finisce contro il muro, il conducente sceso dall'autovettura si mette le mani tra i capelli dopo aver visto il corpo senza vita del bambino.
Il Suv salii sul marciapiede in via Gaeta a Vittoria nel ragusano. La strada stretta e la perdita di controllo fecero impattare il grosso mezzo tra via Gaeta e via IV Aprile investendo i due ragazzini che stavano giocando davanti casa, come si può vedere dal video diffuso un paio di giorni dopo.
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