Il ragazzo dislessico bocciato perché "era pigro e non si applicava" è stato vittima di un'ingiustizia. Lo stabilisce il Tar di Torino, che ha condannato il ministero dell'Istruzione e una scuola media di Novara per aver bocciato un ragazzino di seconda media ormai quattro anni fa.
La famiglia ha fatto ricorso al tribunale, sostenendo di essere stata vittima di una discriminazione: nonostante alla scuola fosse stato comunicato che l'alunno era affetto da dislessia, disgrafia e discalculia, spiega la mamma a La Stampa, "i problemi scolastici sono sempre stati considerati come la conseguenza di carenze applicative e negligenze del ragazzo senza considerare la patologia ampiamente segnalata."
"Non sono stati messi in atto i contenuti della normativa nazionale e delle circolari del Miur", accusa insomma la famiglia. Ora, quattro anni dopo, i giudici hanno stabilito che la scuola sbagliò nella valutazione del quadro psicopatologico del ragazzo, "non tutelandone il diritto all'apprendimento e all'istruzione."
Dopo la bocciatura, il ragazzo ha ripetuto la seconda media e l'anno successivo ha ottenuto la licenza. Ora prosegue gli studi in un istituto di formazione superiore dove, spiega la madre, "ha superato i problemi di autostima".
La cosa più importante, ricorda però il legale della famiglia, avvocato Francesco Ancora, è che con la sentenza del Tar "è stato affermato un principio che rappresenta un punto fermo per eventuali situazioni simili" che dovessero ripetersi in futuro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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