Il bimbo che giorni fa era entrato in coma, dopo essere stato scosso violentemente dalla madre, riceve ancora sangue al cervello. La decisione dei medici di dichiarare la morte cerebrale, almeno per il momento, è scongiurata. Il piccolo, di soli cinque mesi, è ancora ritenuto grave, ma stabile. A dirlo a LaPresse è stato il professor Giorgio Peri Longo, direttore del dipartimento di Salute della donna e del bambino dell'Azienda ospedaliera di Padova.
Il sangue irrora il cervello
Il primario ha così spiegato: “Abbiamo fatto un'Angiotac che ha avuto esito positivo e abbiamo riscontrato che c'è ancora perfusione cerebrale”, quindi il sangue scorre ancora nell’encefalo del neonato e lo irrora. Questo è il motivo per cui la decisione della commissione che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla dichiarazione di morte cerebrale è stata invece rinviata. Come ha sottolineato il professor Peri Longo, l’esame verrà ripetuto a breve e il referto sarà fondamentale per decidere le cure da prescrivere al bimbo. Ancora non è stato appurato se sia trattato realmente della “Baby shake syndrome”, ovvero la sindrome del bambino scosso, che causa gravissimi danni cerebrali e neurologici. Per questo dovranno essere fatte altre indagini.
Intanto la madre, di 29 anni, è indagata per lesioni gravissime. La donna si era autoaccusata davanti ai militari dicendo: “Forse l’ho cullato con forza”. Il piccolo, secondo quanto raccontato dalla mamma, aveva pianto tutta la notte, probabilmente a causa di un dentino. La madre, forse esasperata, lo aveva preso in braccio e aveva cominciato a cullarlo e strattonarlo violentemente per cercare di farlo smettere. Poi lo aveva rimesso nella culla. A quel punto però si era accorta che il figlio non respirava più. Avvertito il padre del bambino, questi lo aveva portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Padova.
Il bimbo lotta per vivere
Il piccolo era arrivato nella struttura ospedaliera già in coma. I medici che lo avevano preso in cura si erano subito accorti che c’era qualcosa di strano e avevano chiamato i carabinieri. Sul corpicino del bimbo vi erano infatti lesioni e traumi compatibili con la mano di un adulto.
Il piccolo era subito apparso in gravissime condizioni, da lì la scelta di richiedere l’intervento della commissione per la morte cerebrale. Adesso invece il risultato dell’ultima Angioplastica potrebbe ribaltare la situazione. Il bambino sta lottando con tutte le sue forze per riuscire a vivere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.