Bitonci a casa dei profughi: la coop vuole denunciarlo per violazione della privacy

Il sindaco fotografato davanti alle abitazioni che ospitano i profughi. Ora le coop vicine al "prete degli ultimi" don Favarin vogliono portarlo in tribunale

Bitonci a casa dei profughi: la coop vuole denunciarlo per violazione della privacy

A Padova c'è un sindaco, Massimo Bitonci, che ha giurato guerra all'immigrazione selvaggia. Di ospitare clandestini e profughi nella propria città proprio non ne vuole sentir parlare. Tanto che settimana scorsa ha fatto un giro per le vie del centro con l'assessore all'Edilizia Fabrizio Boron, facendosi fotografare davanti a una delle case private destinate all'alloggio dei profughi.

Le immagini sono poi state pubblicate sul profilo Facebook di Boron, che le ha accompagnate con l'ironica didascalia "Citofonare profughi". L'iniziativa, per quanto priva di conseguenze concrete, ha suscitato però le ire della cooperativa "Percorso vita" di Don Luca Favarin, da sempre considerato il "prete degli ultimi". I legali della coop starebbero addirittura valutando un'azione legale contro il sindaco per violazione della privacy.

Il Mattino di Padova, attaccando frontalmente sindaco e assessore, spiega che i profughi avrebbero preso il gesto del sindaco "come un'intimidazione".

Al vaglio degli avvocati ci sarebbero diverse denunce, per violazione della privacy ma anche per procurato allarme o per istigazione al razzismo.

Bitonci dal canto suo avrebbe già minacciato di querelare don Favarin dopo che il religioso aveva attaccato i leghisti come "persone nere e razziste".

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