Bitonto, licenziata per aver salvato un gattino

La donna lavorava in una clinica per malati di Alzheimer

Bitonto, licenziata per aver salvato un gattino

Licenziata per salvare un gattino. Sembra assurdo ma è realmente accaduto a Bitonto, in provincia di Bari. A darne notizia è Enrica D'Acciò de "La Gazzetta del Mezzogiorno". Protagonista dell'episodio una operatrice sociosanitaria di una casa di cura per malati di Alzheimer.

Ha raccolto una scatola di cartone dalla strada, dentro un cucciolo di gatto che ha portato nella clinica per dargli una nuova casa in giardino. Un'opera di bene che però al titolare non è piaciuta. L'uomo ha prima avviato una procedura di sospensione e poi di licenziamento a scapito della dipendente amante degli animali.

Così il povero cucciolo sarebbe stato costretto a tornare sulla strada, lì da dove era venuto. Prospettandosi per lui una vita da randagio. Forse nella clinica avrebbe potuto dare nel suo piccolo un po' di sollievo agli ammalati attraverso la pet therapy.

Alla fine, però, ad adottarlo ci ha pensato la nipote di una delle ospiti della struttura sanitaria. Così il piccolo potrà vivere in una villa in compagnia di altri gatti e dell'anziana donna insieme alla nipote.

Se però la storia ha un lieto fine per

il piccolo felino, lo stesso non si può dire per la sua salvatrice che invece di trovare una casa, ha perso il lavoro. Ora titolare ed ex dipendente dovranno scontrarsi in tribunale e tutto per salvare la vita di un gatto.

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