Bocciata per le assenze, ma era vittima dei bulli. Il Tar la promuove

A Cagliari i genitori di una ragazzina di seconda media hanno fatto ricorso per la bocciatura della propria figlia. "Non è stata valutata la particolare situazione di disagio"

Bocciata per le assenze, ma era vittima dei bulli. Il Tar la promuove

Una media eccellente ma aveva fatto troppe assenze e così i professori hanno bocciato una studentessa di 12 anni. In realtà la giovane stava attraversando un periodo di profonda crisi che non è stato preso nella dovuta considerazione dal collegio dei docenti e così i genitori hanno fatto ricorso contro la scuola.

La vicenda

I fatti sono avvenuti a Cagliari dove una ragazza che doveva andare in terza media è stata bocciata per aver mancato le lezioni per un totale di 342 ore nel corso dell'anno. Superato il limite massimo, gli insegnanti si sono visti costretti a bocciare l'alunna nonostante i voti brillanti. Dietro a tutte queste assenze, però, vi era uno stato di malessere profondo malessere a causa di alcuni compagni bulli che l'avevano presa di mira. Aveva quindi preferito rimanere a casa piuttosto che continuare a esserne succube.

Quando ha vuotato il sacco raccontando tutto ai genitori, questi hanno provveduto sull’immediato a fare ricorso. La prima sezione del Tar di Cagliari ha dunque accolto le motivazioni annullando il provvedimento dell'istituto sardo, ammettendola alla classe successiva e ordinando un nuovo scrutinio entro 15 giorni. Secondo i giudici infatti,"non è stata valutata, in ragione della particolare situazione di disagio - in questo caso il bullismo - nella quale si è venuta a trovare la ragazza, la possibilità di una deroga ad personam del limite massimo di assenze consentito".

Inoltre, per il sopracitato provvedimento, è stata presa in carico anche la diffidenza da parte della scuola alle segnalazioni della madre della giovane che, intuendo che qualcosa non andava nella figlia, aveva cercato di interloquire con i responsabili dell'istituto, senza alcun risultato.

Per concludere, è stato valutato anche che "al momento della valutazione finale il Consiglio di classe disponeva anche della valutazione psicodiagnostica del distretto socio sanitario che aveva evidenziato un quadro di sensibilità della ragazza, ben compatibile con i lamentati disagi conseguenti a un non agevole inserimento nella classe".

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