Era arrivato in Italia atterrando all’aeroporto Marconi di Bologna, forse con la speranza di far perdere le sue tracce. Ma l’occhio attento dei poliziotti in servizio presso lo scalo felsineo ha permesso di fermare un 23enne albanese sul cui capo pendeva un mandato di arresto europeo per reati legati al mondo della droga.
L'uomo, proveniente da Tirana, durante il normale controllo dei passaporti ha dichiarato agli agenti di essere giunto in Italia per acquistare un’automobile per, poi, trasportarla in Albania.
L’uomo, con fare sicuro, ha esibito ai poliziotti dei regolari documenti di viaggio. Eppure qualcosa nella storia dello straniero ha destato sospetti. E così, le forze del’ordine hanno deciso di effettuare maggiori verifiche sulla posizione del 23enne.
Una intuizione, questa, rivelatasi esatta. Da accertamenti più accurati, infatti, è emerso che l’albanese era ricercato per l'esecuzione di un mandato di arresto europeo in quanto giudicato colpevole dalle autorità finlandesi di importazione e spaccio illegale di una dozzina di chili di sostanze stupefacenti e psicotrope.
Per questi reati, commessi con altri soggetti nel corso del 2018, la Corte distrettuale di Helsinki ha condannato l’uomo con la reclusione fino a 10 anni di carcere.
I poliziotti, una volta accertata con esattezza l'identità del latitante e constatata la attualità e la validità del provvedimento
restrittivo della libertà personale, hanno fermato lo straniero che è stato immediatamente condotto presso la casa circondariale di Bologna e messo a disposizione dell'Autorità giudiziaria per una eventuale estradizione.
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