Una serie di editoriali sul Corriere della Sera non erano andati giù agli attivisti dei collettivi universitari bolognesi, che già a fine febbraio avevano interrotto una lezione tenuta dal professor Angelo Panebianco, accusandolo di essere un "guerrafondaio" per le opinioni espresse nel suo spazio sul quotidiano di via Solferino.
Una protesta che non si è fermata ed è continuata oggi, con i membri di "Assemblea Scienze politiche", gruppo vicino al collettivo Hobo, che hanno allestito una finta trincea, con filo spinato e sacchi di sabbia, lamentando quella che definiscono una militarizzazione dell'ateneo bolognese.
Dopo gli attacchi subiti Panebianco insegna ora sotto tutela, con alcuni agenti in borghese fuori dalle aule della facoltà di Scienze politiche.
Oggi gli attivisti hanno allestito un finto posto di blocco nel cortile in Strada maggiore, accusando una "casta accademica complice" e la presenza di "decine di agenti" in UniBo.I sacchi di sabbia, fatti spostare dalla vicepresidente della Scuola di Scienze politiche, Pina Lalli, sono stati poi tolti dopo qualche tempo dagli stessi studenti contestatori.
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