Bologna piange Matteo Prodi, l'investitore: "Distrutto"

Il pronipote dell’ex premier è stato travolto mentre si trovava a bordo della sua bici. La procura ha avviato l’indagine. Roberto Grandi, l'investitore, si è detto distrutto. Il tragico destino ha riunito le due famiglie

Bologna piange Matteo Prodi, l'investitore: "Distrutto"

Bologna piange un bravo ragazzo di soli 18 anni, Matteo Prodi, studente del liceo Scientifico Fermi, prossimo alla maturità. Invece la vita di Matteo è terminata giovedì scorso, 27 febbraio, in un letto di ospedale. La procura ha avviato un’indagine e molto probabilmente verrà chiesta una perizia. Una prima ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine parlerebbe intanto di una precedenza non data dal conducente della macchina che ha ucciso il giovane.

Stava pedalando verso Bologna

Matteo si trovava a bordo della sua bicicletta e stava pedalando sui colli Bolognesi verso la città. Improvvisamente però una Yaris che stava viaggiando in direzione opposta lo ha travolto sbalzandolo a terra. Un impatto violentissimo che ha mandato in frantumi il vetro della vettura, guidata da Roberto Grandi, 74enne, ora presidente dell’Istituzione Bologna Musei, che stava tornando a casa. Matteo era il nipote di Vittorio, fratello dell’ex premier, Romano Prodi. Un ragazzo studioso che, subito dopo aver conseguito la maturità, si sarebbe iscritto alla facoltà di Ingegneria, della quale era già riuscito a passare i test di ingresso.

Le famiglie riunite da un tragico destino

Un tragico destino ha riunito in modo tragico le due famiglie. Già, perché Roberto Grandi, massmediologo dell’Università di Bologna negli anni ‘90, aveva scritto un libro nel quale spiegava la strategia del team di cui era a capo nelle elezioni del 1996, per far arrivare il Professore a Palazzo Chigi. In un giovedì di vacanza per gli studenti, le scuole erano infatti chiuse a causa dell’emergenza del coronavirus, i loro destini si sono incontrati nuovamente. Grandi ha detto: “Sono distrutto”. Matteo era impegnato in Azione Cattolica, aiutava a dir messa nella parrocchia di Sant’Anna, poco lontana da casa. Come riportato da il Corriere, don Mario Fini ha raccontato di un ragazzo mite che sapeva stare con tutti.

Il ricordo dei suoi compagni di liceo

E i suoi compagni lo hanno voluto ricordare sul sito del liceo di via Mazzini con una foto di Matteo che gioca a biliardo e una frase: “Ci mancherà tutto di te: il tuo sorriso sornione, la tua parola garbata, la tua sobria imponenza. E questo ricordo, silenzioso e discreto, ogni mattina, ci accompagnerà in classe”. Non sarà certo facile tornare in classe e vedere il suo banco vuoto. Matteo, il più grande di sei fratelli, stava anche impegnandosi per prendere la patente. Quel giorno però ha inforcato la sua bicicletta, passione di famiglia, e dopo poche pedalate ha trovato la morte. Si è spento venerdì scorso in un letto dell’Ospedale Maggiore di Bologna, dopo essere stato ricoverato in gravissime condizioni.

Adesso la procura di Bologna ha avviato un’indagine sull’incidente e chiederà una perizia tecnica.

Sembra che il violento impatto sia stato causato da una precedenza non data da parte del conducente dell’auto. Solo quando saranno terminati tutti gli accertamenti verrà fissata la data per il funerale. Lucia Borgonzoni, la senatrice della Lega, ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia di Matteo.

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