Bomba d'acqua travolge festa: morti e feriti nel Trevigiano

Acquazzone fa esondare il fiume Lierza che sorprende i partecipanti a una festa. I presenti trascinati via dall'impeto dell'acqua

Bomba d'acqua travolge festa: morti e feriti nel Trevigiano

Una violentissima bomba d’acqua si è abbattuta nella tarda serata di ieri a Refrontolo. L’improvviso acquazzone ha sorpreso i partecipanti a una festa che si trovavano sotto un tendone. L’impeto d’acqua ha trascinato parte dei presenti, alcuni dei quali sono stati scaraventati in un fiume vicino al Mulino della Croda, un luogo ben conosciuto e frequentato dai trevigiani. Quattro persone sono mofrte e altre quattro sono rimaste ferite gravemente. Il cadavere di una delle vittime è stato ritrovato, un paio d'ore dopo, a più di un chilometro dalla festa su sui si è abbattuto l'acquazzone. Almeno altre venti persone hanno riportato lesioni e sono in ospedale.

"Quando siamo arrivati nell’area dove si svolgeva la festa, al posto di una strada abbiamo trovato un fiume d’acqua alta più di un metro", ha raccontato un vigile del fuoco che ha partecipato ai soccorsi nell’area del Trevigiano. Il fortunale si è abbattuto sul Molinetto della Croda di Refrontolo dove era in corso la "Festa degli Omeni" con un centinaio di persone. La pioggia battente e intensa ha fatto tracimare il torrente Lierza che ha spazzato via lo stand della sagra paesana. "Molte persone - ha aggiunto il vigile del fuoco - cercavano di resistere alla furia del vento aggrappati ai rami di alcuni alberi".

Secondo una prima ricostruzione della Forestale, l'esondazione del Lienza sarebbe stata provocata dallo scivolamento nel torrente di materiali vario, tra cui numerose rotoballe di fieno che hanno provocato un effetto "tappo" ostruendo il corso del torrente e determinandone lo sversamento. La particolarità del territorio, caratterizzato da colline coltivate a vigneti, è quella di non offrire grande resistenza in caso di piogge incessanti come quelle che hanno imperversato in questo periodo. "Di conseguenza - spiega la Forestale - aumenta il rischio di scivolamenti dei detriti nei torrenti, con successivo pericolo di esondazione". Il capo del Genio Civile di Treviso, Alvise Lucchetta, e il comandante provinciale della Forestale, Alberto Piccin, che hanno sorvolato e percorso a piedi l’area del disastro, hanno invece spiegato che la tragedia di Refrontolo "ha un'unica causa: l'eccezionale quantità d’acqua caduta nella zona in un tempo brevissimo".

"È stata un Vajont in miniatura", ha commentato l'assessore della Provincia di Treviso Mirco Lorenzon ai microfoni di Sky Tg24.

I vigili del fuoco sono intervenuti anche a Rolle, vicino a Cison di Val Marino, dove una franaha bloccato la strada impedendo il rientro a casa di 150 persone provenienti dalla festa e da altre località. "Chiederemo subito lo stato di calamità per tutta la zona colpita - ha commentato il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia - questo è un lutto per tutto il Veneto e per l’Italia".

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