Botte agli alunni del centro islamico: indagati due supplenti dell'imam

I supplenti di Omar Faruk (ai domiciliari) sono indagati per maltrattamenti e violenze. Anche loro avrebbero picchiato i bimbi che non riuscivano a recitare il Corano

Botte agli alunni del centro islamico: indagati due supplenti dell'imam

Bastonate, schiaffi, calci. E ancora botte e tirate d'orecchio. Bimbi maltrattati perché non riuscivano a recitare le Sure del Corano a memoria in arabo. Lo scorso dicembre, l'imam del centro islamico di Pieve di Soligo (Treviso) Omar Faruk è stato messo ai domiciliari con l'accusa di maltrattamenti aggravati e violenza privata. Ma l'orrore non è finito qui.

Oltre all'imam, altre due persone risultano ora indagate per maltrattamenti sui bimbi bengalesi della scuola coranica di via Schiratti. Si tratta di due 30enne: il papà di uno dei bambini che frequentano il centro islamico e un altro uomo anche lui originario del Bangladesh. Come riporta il Gazzettino, i due avrebbero fatto da "supplenti" quando Omar Faruk non poteva essere presente alle lezioni. E come lui avrebbero sottoposto i piccoli alunni alle violenze. Ora i due sono indagati per i reati di maltrattamenti e violenza privata.

Ogni pomeriggio, i bambini (dai 5 ai 12 anni) erano costretti a frequentare la scuola coranica. Lì venivano picchiati e maltrattati anche con alcuni bastoni. A svelare l'orrore, le maestre elementari dei piccoli, insospettite dai lividi presenti sul corpo dei bambini: "Sono le botte del maestro di religione", aveva svelato qualcuno. Ma i genitori dei bimbi avevano provato a chiudere il caso: "Non dovete credere ai nostri figli, esagerano. Il maestro di religione è una brava persona". Lo stesso imam ha però dichiarato, nel corso di un interrogatorio, che papà e mamme degli alunni erano a conoscenza di tutto.

L'uomo aveva provato anche a giustificare il suo comportamento spiegando che "Nel mio paese si fa così. Anche io quando sono stato alla scuola coranica in Bangladesh ricevevo lo stesso trattamento". "Ho capito di aver sbagliato e che quei metodi non sono giusti o giustificabili - ha poi aggiunto Omar Faruk -. Ma io non ho mai voluto fare del male ai bambini, quelle punizioni erano un modo per mantenere la loro attenzione e fare quello che i genitori mi avevano chiesto e cioè far imparare a memoria il Corano ai loro figli".

Per l'accusa però l'uomo non ha mai mostrato pietà e maltrattava i piccoli senza farsi alcun problema. "Ti taglio l'orecchio con un coltello", avrebbe detto l'imam ad un bambino. E ora l'indagine si allarga ai due supplenti che non si sarebbero mostrati più dolci di lui con gli alunni.

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