Briatore bacchetta lo Stato: "Adeguate i prezzi degli affitti degli stabilimenti. Così ricavereste più soldi"

L'imprenditore "denuncia" le tariffe ferma ad anni fa: "Gli affitti degli stabilimenti andrebbero rivisti e almeno triplicati. Se lo Stato controllasse di più ricaverebbe molti più soldi"

Briatore bacchetta lo Stato: "Adeguate i prezzi degli affitti degli stabilimenti. Così ricavereste più soldi"

Adeguare gli affitti delle concessioni balneari, che, in Italia, andrebbero rivisti. Tutto. E almeno "triplicati". Il parere è quello di Flavio Briatore, che nella vita non è soltanto un imprenditore ma, soprattutto, è il proprietario di celebri strutture lussuose in giro per tutto il mondo. Dal Billinaire in Sardegna al Twiga di Marina di Pietrasanta, in Versilia.

Quanto "vale" il Twiga

A riportare l'opinione del celebre uomo d'affari è il Corriere della Sera di oggi che, in un'intervista, racconta molto dei suoi "affari": "Per il Twiga, di concessione, dovrei pagare circa 100mila euro. Quando abbiamo preso quel posto, una quindicina d'anni fa, non andava. Era abbandonato a se stesso. Mi pare che avesse una ventina di dipendenti stagionali, non c'era neanche più il 'bagno'".

Come funziona il sistema

E raccontando la genesi del suo business in Toscana Briatore ha spiegato: "All'inizio dovevamo dare al vecchio concessionario 110mila euro più i 4.322 che lui pagava di canone allo Stato. Poi, il nostroa affitto è raddoppaito a 200mila euro, più i soldi della concessione, saliti a 14mila, da pagare sempre al posto suo. Totale 214mila l'anno. Senza che il titolare facesse niente. Ovvio che, dovendo salvaguardare gli investimenti che avevamo fatto, l'anno scorso abbiamo deciso di comprare tutto: concessione e strutture". E ha aggiunto: "Abbiamo investito cinque milioni di euro sul Twiga. Moltiplicando per otto volte i dipendenti, passati da una ventina a 160. Facendolo diventare un posto conosciuto in tutto il mondo. Un punto di attrazione per tutta la Versilia".

Concessioni all'asta

Il giudizio di Briatore è severo sia sullo Stato che sui concessionari: "Tantissimi di loro hanno avuto per grazia ricevuta dei pezzi di terra dello Stato e per decenni hanno incassato delle cifre così, di pura rendita". E alla domanda se le concessioni dovrebbero andare all'asta ha risposto: "L'ho detto e lo ripeto. Lo Stato dovrebbe rivederle tutte. E almeno triplicare le tariffe". E si riferisce anche alla sua, ferma a 17.619 euro: "Credo che, invece, centomila sarebbe un prezzo giusto. Io credo che se lo Stato mettesse due omini a controllare le matrture degli stabilimenti balneari e facesse un prezzo equo incasserebbe molti, molti soldi".

Quanto "vale" la Versilia

Briatore avrebbe anche calcolato il "valore", in termini di cifre: "Mi ero anche informato. Mi pare che in tutta la Versilia, lo Stato prendesse un milione e seicentomila euro. Più o meno. Facciamo anche due milioni. Io credo che potrebbero diventare quindici milioni. Io faccio l'operatore e i canoni sono quelli di quindici o vent'anni fa. È ora di adeguare i prezzi".

La proroga

E sulla decisione dell'esecutivo di prorogare di 15 anni le concessioni, Briatore ha detto: "Una proroga l'avrei data perché capisco l'apprensione di tante famiglie: arriva un gruppo di stranieri, rastrella dieci spiagge e lì comanda. È ovvio che il lavoro italiano va difeso. Però, una volta data la proroga, le tariffe degli affitti che i 'bagni' devono pagare al demanio vanno riviste sul serio. Se io fossi al governo farei subito l'adeguamento. E sarebbe giusto.

Capisco che a far subito le aste, con tante famiglie che vivono di quelle rendite, ci sarebbe stato un caos. Dopo aver avuto questo regalone, però, i concessionari stessi devono ben capire che certi canoni vanno adeguati. Almeno il 3/4% del fatturato".

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