Sono scattati gli arresti in seguito alla notte di follia e devastazione avvenuta a Riccione lo scorso fine settimana. A finire nella rete degli inquirenti, una decina di ragazzi, anche se il lavoro da fare è ancora molto. Si parla ormai di una situazione completamente fuori controllo, con genitori che vietano ai propri figli di uscire nel weekend proprio per paura delle baby gang.
Panico per le strade
L'episodio di Riccione (Rimini) ha fatto particolare scalpore. Lo scorso fine settimana, infatti, una banda composta da una trentina di ragazzi, per la maggior parte giovani nordafricani, ha letteralmente scatenato il panico fra cittadini e turisti.
Ubriachi e probabilmente furiosi per l'annullamento del concerto del rapper marocchino Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, i componenti della banda hanno deciso di riversare la propria furia per le strade di Riccione, distruggendo tutto ciò che si parava loro di fronte. Si parla di auto, vetrine ed arredi urbani rimasti pesantemente danneggiati. In breve si è scatenato il panico, con diverse persone costrette a chiudersi in casa o negli alberghi per non incappare nell'ira del branco.
Solo l'arrivo degli uomini dell'Arma, con conseguente fuga dei giovani, ha riportato la tranquillità nelle strade.
La cattura
Al momento i carabinieri della compagnia di Riccione sono riusciti a rintracciare una decina di individui. Oltre ai 6 giovani di Rimini, sono stati arrestati anche 4 ragazzi nella notte fra domenica e lunedì, per un totale di due baby gang, composte prevalentemente da marocchini provenienti da Lecco e Biella. I gruppi non si sono resi autori soltanto di atti di vandalismo. Si parla anche di rapine ai danni di turisti e giovani del posto, minacciati con dei coltelli o con cocci di vetro.
Riccione è ormai ostaggio di queste giovani bande, come testimoniato da numerosi cittadini. A quanto pare i ragazzi sono soliti darsi appuntamento su Tik Tok, per poi dare avvio alle loro scorribande. "Riccione è quella città italiana che ogni sabato viene occupata dai marocchini", è il commento di un utente del social, riportato da Il Resto del Carlino.
Lascia senza parole il racconto del titolare di una piadineria, che ha assistito alle terribili scene dello scorso fine settimana. Il suo locale si trova in viale Martinelli, uno dei luoghi dove si sono verificati gli atti di vandalismo. "Erano circa le 2, stavo preparando l’impasto per la piadina del giorno dopo, quando ho sentito delle urla. All’improvviso un gran colpo, mi sono affacciato alla porta e ho visto tantissime persone, forse 200, che si muovevano avanti indietro, come un’onda", dichiara l'esercente, mentre mostra i danni provocati al suo negozio. "Mi sono chiuso dentro e ho chiuso anche la porta laterale. I vandali avevano lanciato contro la mia vetrina uno dei tavolini che tengo all’esterno.
Li avevo legati dieci minuti prima assieme alle sedie, non so come abbiano fatto, ma in pochi istanti hanno slegato tutto. Poi hanno ribaltato ogni cosa, transenne e bidoni della raccolta differenziata, spargendo vetri ovunque e danneggiando auto e moto parcheggiate. Sembrava una mandria di bufali in corsa", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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