Se siete convinti di essere persone sincere, probabilmente dovrete ricredervi. Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Communication Monographs, condotto a Birmingham dagli scienziati dell'Università dell'Alabama, ognuno di noi dice almeno 15 bugie al giorno. Un numero non indifferente, di cui spesso neanche ci rendiamo conto. Da quelle bianche al mentire volutamente, ognuno di noi è potenzialmente un bugiardo seriale. Queste le conclusioni a cui è arrivato il team del professor Timothy Levine psicologo della comunicazione, che nei 91 giorni in cui ha condotto lo studio, ha esaminato oltre 100mila bugie, raccontate da 630 studenti universitari.
In realtà questo è solo l’ultimo dei numerosi studi che sono stati fatti su questo argomento, che può sembrare quasi una cosa leggera, ma che in realtà racconta molto della nostra psiche e della modalità con cui ci rapportiamo con il mondo esterno. Qualche tempo fa sempre sulle bugie, fu condotto un altro interessante esperimento, dallo psicologo Robert S. Feldman, dell'Università del Massachusetts, pubblicato sul Journal of Basic and Applied Social Psychology. Dai risultati di questo, si è scoperto che la maggior parte delle persone mente nelle conversazioni quotidiane, perché cerca soprattutto di apparire simpatica e competente.
Nessuno dei partecipanti allo studio ha detto la verità
Il 60% degli intervistati ha mentito almeno una volta durante la conversazione a cui hanno partecipato. La percentuale sale a due/tre volte per il restante: “Le persone raccontano un numero considerevole di bugie nelle conversazioni quotidiane. È stato un risultato molto sorprendente. Non ci aspettavamo che la menzogna fosse una parte così comune della vita quotidiana” è stato il commento del professor Feldman. Lo studio ha anche scoperto che le bugie raccontate dagli uomini rispetto alle donne, differiscono nel contenuto. Non però sulla quantità. "Le donne intervistate, erano più propense a mentire per far sentire bene la persona con cui stavano parlando. Gli uomini invece mentivano per apparire migliori”.
Anche in questo caso, come nel precedente, l’esperimento sociale ha coinvolto 121 coppie di studenti universitari. È stato detto loro che lo scopo era quello di esaminare come le persone interagiscono quando incontrano qualcuno che non conoscono. Tutti i partecipanti hanno avuto ad una conversazione di 10 minuti. Sono poi stati divisi in tre gruppi. Al primo è stato chiesto di apparire simpatici, al secondo competenti, e al terzo è stato chiesto di essere il più naturali possibili. Registrati a loro insaputa, gli è stato poi chiesto di rivedersi e correggere le varie "imprecisioni" dette durante la conversazione. In pratica sono stati incoraggiati a identificare tutte le bugie, sia grandi che piccole, raccontate.
Nello studio pubblicato si legge che gli stessi studenti sono rimasti sorpresi di quello che hanno detto, non sapendo di essere stati ripresi. Da cose minime come essere d’accordo con la persona con cui stavano parlando, quando non era vero, fino ad arrivare a raccontare di essere una rockstar nei casi più estremi. "È così facile mentire", ha detto in conclusione Feldman. "Insegniamo ai nostri figli che l'onestà è la migliore politica, ma diciamo anche loro che è educato fingere che gli piaccia un regalo di compleanno che gli è stato dato.
I bambini ricevono un messaggio molto contrastante riguardo agli aspetti pratici della menzogna, e questo ha un impatto su come si comportano poi da adulti". L’amara conclusione o forse il lato positivo, a secondo da quale parte lo si voglia vedere, è che lo studio ha rilevato che gli studenti più popolari in realtà erano quelli che raccontavano più bugie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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