Tre studentesse quindicenni si offrono di accompagnare in bagno una compagna che accusa dei malori. La giovane, improvvisamente colpita da una crisi epilettica non viene però soccorsa dalle altre adolescenti, bensì immortalata in un selfie, subito condiviso su Whatsapp. Avviene in un istituto tecnico di Torino l'ultimo episodio di cyberbullismo nei confronti di una coetanea disabile. "Stiamo parlando di un fenomeno che non è facile quantificare" spiega Anna Maria Baldelli, procuratore capo della procura dei minori della stessa città, "ma con il lavoro di prevenzione e la collaborazione che da qualche anno abbiamo attivato anche con la polizia municipale riusciamo a prevenire il fenomeno nell’80 per cento dei casi".
Intervistata sui fatti, la preside dell’istituto ha affermato: "A scuola abbiamo un attento programma di prevenzione sul tema bel bullismo. Quando ci siamo accorti di quanto era accaduto abbiamo affrontato il problema. Però nei casi di bullismo occorre avere molta cautela con le vittime, perché non sentano ulteriormente il peso della diversità, e con i bulli, che sono adolescenti che spesso non si rendono conto della gravità delle loro azioni." La Procura dei minori ha ora aperto un'inchiesta sulle tre studentesse incriminate, punite con tre giorni di sospensione e di volontariato.
"In questi casi la sospensione è sicuramente una risposta" continua Anna Maria Baldelli, "ma non può essere la sola. Bisogna lavorare sia con le tre ragazze che con la classe perché il solo provvedimento scolastico non può essere risolutivo". Scopo principale: rieducare e far crescere la consapevolezza negli adolescenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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