"È un burattino", "Propaganda". Botta e risposta a Non è l'arena

Il giurista Ugo Mattei attacca il governo Zelensky: "È un burattino nelle mani della Nato". La replica di Alan Friedman: "Questa è propaganda filo-Putin, il presidente ucraino è un eroe"

"È un burattino", "Propaganda". Botta e risposta a Non è l'arena

La figura di Volodymyr Zelensky continua a essere oggetto di divisioni nelle trasmissioni televisive in Italia: da una parte c'è chi lo reputa un eroe e simbolo della resistenza dell'Ucraina contro l'offensiva della Russia; dall'altra c'è chi lo accusa di essere eccessivamente esibizionista sui social e di non fare il necessario per porre fine alla strage tra i civili. Sul presidente ucraino si è innescato un botta e risposta nell'ultima puntata di Non è l'arena, programma in onda la domenica sera su La7.

In collegamento il giurista Ugo Mattei si è scagliato contro il governo Zelensky, che a suo giudizio non rappresenta altro che "un burattino nelle mani delle potenze occidentali, in particolare della Nato". Il professor Mattei si è detto in totale disaccordo verso l'analisi che tende a semplificare la situazione Ucraina-Russia additando tutte le colpe a Vladimir Putin e perciò ha ricordato qual è la situazione sul campo: "Dal 2014 a oggi ci sono state questioni molto delicate. Del resto 14mila morti civili nel Donbass a opera sicuramente di milizie ucraine... Quindi la ragione non è tutta da una parte".

Mattei ha sostenuto che l'opzione del negoziatore europeo non sarebbe la giusta soluzione: la sua convinzione è che per una situazione del genere dovrebbe muoversi in prima persona il segretario generale delle Nazioni unite. Dovrebbe poi essere convocato il Consiglio di sicurezza. Il giurista crede che l'intenzione di Putin sia quella di riportare la questione "in un quadro internazionale serio e complesso", tra l'altro non fidandosi dei negoziati portati avanti "nell'interesse della Nato, degli Stati Uniti e della Germania".

Del parere completamente opposto Alan Friedman, secondo cui le dichiarazioni di Mattei sono "propaganda filo-Putin e piene di non senso". Il giornalista si è schierato a favore di Volodymyr Zelensky, giudicandolo "un eroe" che gode anche della fiducia del premier italiano Mario Draghi: "Se Mattei vuol ridere vuol mostrare che lui non ha rispetto per il governo italiano. Pazienza...".

Friedman ha fatto notare che in questo momento l'Italia è unita fortemente con l'Europa. Un requisito indispensabile per prendere misure efficaci, per cercare un'indipendenza energetica dalla Russia e per mettere in atto delle iniziative per garantire ristori. "Qui abbiamo un'Europa che fa tanto, abbiamo Putin che non vuol ragionare e un'America che è un po' a parte perché non riesce a convincere i polacchi a prendere aerei", ha sottolineato Friedman.

Per il giornalista questa settimana, o comunque nei prossimi giorni, l'Europa riuscirà a mostrare una nuova leadership e potrebbe affrontare anche lo spinoso tema di un possibile embargo contro il petrolio russo.

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