In tanti nei giorni scorsi hanno crticato la presenza di Roberto Burioni sul red carpet della mostra del cinema di Venezia in corso di svolgimento. Il noto virologo si è presentato davanti ai fotografi prima di fare il suo ingresso nella sala grande del Palazzo del Cinema della città lagunare in occasione della cerimonia d'inaugurazione della più importante kermesse cinematografica del nostro Paese. "Sono qui anche per testimoniare l’importanza delle vaccinazioni", ha dichiarato Roberto Burioni ai giornalisti che hanno chiesto la ragione della sua partecipazione. Sorridente e visibilmente emozionato, poi Roberto Burioni ha fatto il suo ingresso nel Palazzo lasciando dietro di sé una scia di polemiche.
Chi non ha nulla obiettare per la presenza del noto virologo dell'ospedale San Raffaele di Milano è Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, che intervistato dall'Adnkronos si è detto felice di questa scelta da parte dell'organizzazione, che ha invitato esponenti di tantissimi ambiti. "Nessun tipo di invidia per Roberto Burioni, anzi. Sono contento che ci sia lui e anche le altre persone che ci sono", ha dichiarato Matteo Bassetti. Per il primario, infatti, Roberto Burioni "è un altissimo rappresentante della comunità scientifica e universitaria. Non ci trovo nulla di male che sia stato invitato. Come vengono invitati i giornalisti, i giudici , gli imprenditori, si può anche invitare un professore universitario".
In merito alla possibilità di avanzare con la somministrazione della terza dose, con la solita franchezza, Matteo Bassetti ha dichiarato che "chi non ha risposto a due dosi potrebbe anche non rispondere con la terza, o ci vorrà un mix di vaccini, ma oggi è chiaro che si è scelto di dare la terza dose e non di sottoporre tutti a esami che sono anche un costo inaffrontabile per il Servizio sanitario nazionale". Parole che arrivano dopo il parere positivo del Cts e dell'Aifa, che spalanca le porte al nuovo ciclo vaccinale già dalla fine di questo mese. Una tempistica giusta per il primario del reparto di Malattie infettive del San Martino di Genova: "Prima si parte con gli immunodepressi e dopo di che si farà agli anziani nelle Rsa a dicembre e poi agli operatori sanitari per i quali parlerei di dosi di richiamo che si faranno una volta l'anno, quindi a gennaio è giusto".
Intanto questa mattina su un muro della città ligure è stata trovata una scritta d'insulti diretta a Matteo Bassetti e a Giovanni Toti, nella quale le due "esse" del cognome del medico sono state sostituite del simbolo del dollaro.
"Il clima di odio, di intimidazione e la politica dell'insulto e della minaccia nei confronti miei, del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e di molti altri ha raggiunto livelli inaccettabili e non degni di un paese civile e alcune elementari regole del vivere civile sembrano ormai scomparse", ha commentato Bassetti sui suoi social.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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