Cade nella buca, Comune nega risarcimento: "Era grande, doveva vederla"

Rovinosa caduta in una buca sulle strisce pedonali. La donna chiede il risarcimento. Ma il Comune lo nega perché "la buca era grande"

Cade nella buca, Comune nega risarcimento: "Era grande, doveva vederla"

Una signora di 59 anni cade in una buca sulle strisce pedonali. Si frattura entrambe le braccia, mica uno solo. Poi, giustamente, fa ricorso contro il Comune, chiedendo un risarcimento. Il Comune, pur di non pagare, dichiara che la voragine era talmente grande che la signora "doveva vederla". Colpa sua, insomma, non del comuen che non l'ha riparata.

La caduta in una buca

Siamo a Mogliano, in provincia di Treviso. La signora e il Comune finiranno in tribunale per una vicenda che ha i contorni dell'assurdo. Il 17 maggio scorso, scrive il Gazzettino, "la 59enne, che stava andando alla recita di fine anno della nipotina" cade nella buca e riporta "la frattura di entrambe le braccia. Il referto del pronto scorso del Ca’ Foncello non lascia dubbi: frattura all'omero prossimale, sia destro che sinistro, che le ha causato una invalidità permanente del 25%".

La risposta del Comune

Giustamente avanza richiesta di risarcimento, ma il Comune vuole negarlo. Nella risposta dell'ufficio sinistri della compagnia di assicurazione del Comune si legge: "La signora non ha diritto al risarcimento danni perchè la buca sulle strisce pedonali era grande e doveva vederla. È sua la colpa".

La risposta dell'ufficio ha mandato su tutte le furie la signora e gli avvocati. I quali hanno deciso di portare la vicenda diritto in tribunale.

Ora sarà un giudice a decidere se la grandezza della buca è una discriminante sufficiente per permettere all'amministrazione comunale di non pagare il risarcimento. Forse sarebbe bastato che il Municio avesse pensato prima a mettere in sicurezza la strada. Avrebbe evitato due fratture e una inutile causa davanti al giudice.

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