Calabria, violentata per sei anni dallo zio

La giovane di Paola, centro della provincia di Cosenza, ha subito abusi sin da piccola. La madre complice del fratello che in cambio aiutava economicamente la famiglia

Calabria, violentata per sei anni dallo zio

L'ennesima storia di violenza. Altri sogni e giochi di una piccola innocente distrutti. Una bambina è stata abusata per sei anni (dal 2004 al 2010 nel cosentino) dallo zio. A darne notizia è La Gazzetta del Sud. Il dettaglio che più fa rabbrividire in questa già tragica vicenda, è che complice dell'uomo fosse proprio la madre della piccola, che aiutava il fratello nelle sue violenze.
La storia nonostante risalga a qualche anno fa, è venuta a galla solo ora con i racconti della bambina, oggi maggiorenne e gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l'intera vicenda. Una cosa pare sia certa secondo le prime indagini: i reati pare siano stati perpetrati tra le mura domestiche quando la vittima aveva tra i dieci e i sedici anni.
Alla sbarra sono finiti fratello e sorella, quindi la madre e lo zio della piccola vittima, rinviati a giudizio dal gup del Tribunale di Paola, in provincia di Cosenza.
Secondo quanto emerge dai racconti della ragazza, la madre a volte assisteva alle violenze sessuali ricordando alla figlia che lo zio, in caso di contrarietà ai suoi abusi, non avrebbe dato più alcun sostentamento alla famiglia che versava in condizioni di povertà. Quella bambina era così, tragico paradosso, l'unica che potesse, attraverso le violenze sessuali, assicurare la sopravvivenza a un nucleo famigliare che viveva di stenti. In altre occasioni la madre lasciava appositamente la figlia sola a casa con lo zio. I rapporti pare avvenissero con cadenza settimanale.
Storie di povertà e morbosità che scoprono il fianco debole di una società malata.


Costretta ad atti sessuali fino allo stupro, un giorno l'ormai adolescente si rifiutò di cedere alle voglie dello zio.
Una storia fatta anche di omertà. La ragazzina era costretta a non dire niente a nessuno, in caso contrario lo zio le prometteva di "fare una brutta fine" minacciandola con la pistola.

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