Il calendario dei saldi invernali: quando iniziano e i consigli per evitare fregature

I saldi iniziano il 2 gennaio in Sicilia e Basilicata, il 3 gennaio in Valle d'Aosta e dal 5 gennaio in tutte le altre Regioni.

Il calendario dei saldi invernali: quando iniziano e i consigli per evitare fregature

Passato Capodanno, parte il conto alla rovescia per i saldi invernali che muoverenno - secondo le stime di Confcommercio - ben 5,1 miliardi di euro, con una speaa media a famiglia di 325 euro.

Il calendario è abbastanza uniforme in tutta Italia: si parte domani 2 gennaio in Sicilia e Basilicata, il 3 gennaio in Valle d'Aosta e il 5 gennaio nel resto del Paese. Variano invece le date in cui termineranno le promozioni.

"Meglio del Black Friday"

Secondo Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia, "saranno saldi in linea con quelli dello scorso anno, ma avranno la straordinaria opportunità di risvegliare i consumi". E secondo Confesercenti circa un italiano su due (il 47%) ritiene che tale occasione sia "meglio del Black Friday" e ha già deciso che approfitterà dell'occasione per fare almeno un acquisto. "Quest'anno gli sconti di partenza saranno più alti della media e l'assortimento molto ampio, visto il meteo incerto che ha caratterizzato la stagione invernale", spiega Roberto Manzoni, presidente di Fismo Confesercenti. Scettici, invece, gli esperti del Codacons, secondo cui "le vendite durante i prossimi saldi invernali sono destinate a registrare un nuovo calo, seguendo un trend oramai consolidato negli ultimi anni".

Il calendario dei saldi invernali

Abruzzo: 5 gennaio – 5 marzo
Basilicata: 2 gennaio – 1 marzo
Calabria: 5 gennaio – 28 febbraio
Campania: 5 gennaio – 2 aprile
Emilia Romagna: 5 gennaio – 5 marzo
Friuli Venezia Giulia: 5 gennaio – 31 marzo
Lazio: 5 gennaio 2018 – 28 febbraio
Liguria: 5 gennaio – 18 febbraio
Lombardia: 5 gennaio – 5 marzo
Marche: 5 gennaio – 1 marzo
Molise: 5 gennaio – 5 marzo
Piemonte: 5 gennaio – 28 febbraio
Puglia: 5 gennaio – 28 febbraio
Sardegna: 5 gennaio – 5 marzo
Sicilia: 6 gennaio – 15 marzo
Toscana: 5 gennaio – 5 marzo
Umbria: 5 gennaio – 5 marzo
Valle D’Aosta: 3 gennaio – 31 marzo
Veneto: 5 gennaio – 31 marzo
Trentino-Alto Adige: 5 gennaio – 16 febbraio

Le regole

Da Confcommercio arriva anche una serie di suggerimenti per il corretto acquisto degli articoli in saldo:

- Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

- Prova dei capi: non c'è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

- Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Il decalogo per evitare le fregature

Il Codacons ha invece stilato un decalogo per evitare le fregature

1) Conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. il negoziante è obbligato a sostituire l'articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce "saldo" deve essere l'avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli.

3) Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo: si può così verificare l'effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code.

4) Cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la bontà dell'articolo guardando l'etichetta che descrive la composizione del capo d'abbigliamento.

5) Diffidare degli sconti superiori al 50%: spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi.

6) Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell'acquisto.

7)Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla "nuova".

8) Prova dei capi: non c'è l'obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9) Nei negozi che espongono in vetrina l'adesivo della carta

di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento.

10) Se si pensa di avere preso una fregatura rivolgersi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.

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