Cambiano i test per la definizione dei nuovi casi di coronavirus

Col nuovo anno ci saranno alcuni cambiamenti nei protocolli di definizione dei nuovi casi di coronavirus: lo annuncia Gianni Rezza

Cambiano i test per la definizione dei nuovi casi di coronavirus

Il nuovo anno comincerà nel segno della pandemia ma con una speranza in più, quella del vaccino che entro la fine del 2021 potrebbe portare alla tanto agognata immunità di gregge. Entro pochi giorni ci potrebbero essere alcune novità anche dal punto di vista diagnostico, che potrebbe portare a nuovi standard per la definizione di un caso. Lo annuncia Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, a margine dell'ultimo report di analisi dell'epidemia, il 33esimo da quanto è iniziato l'incubo del coronavirus.

"In questi giorni stiamo lavorando su una circolare che modifica la definizione di caso: European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) introduce, insieme al test molecolare, anche il test antigenico per quanto riguarda la conferma di caso. Quindi stiamo lavorando anche a raccomandazioni che cambiano sostanzialmente le modalità d'uso dei test antigenici, rivedendo le vecchie raccomandazioni", ha detto Rezza. Un cambiamento importante che potrebbe snellire la filiera diagnostica e, quindi, permettere una più rapida comunicazione dei casi e il conseguente miglioramento del sistema di monitoraggio. "Certamente i test molecolari rimangono il gold standard in termini di sensibilità e specificità. I test antigenici, però, offrono delle opportunità perché permettono: di non gravare troppo sui laboratori, avere i risultati in tempi brevi, essere più economici ed essere ripetuti nel tempo. Quindi, come test di screening ripetuto nella popolazione, possono essere molto utili", ha continuato Gianni Rezza.

Il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute ha fatto il punto anche sulla campagna vaccinale contro il coronavirus, che dovrebbe partire in maniera massiva nelle prossime settimane. "Dal punto di vista dell'organizzazione della campagna vaccinale sono stati formalizzati i punti vaccinali ospedalieri e l'organizzazione che verrà messa in piedi anche con unità mobili per vaccinare le persone anziane residenti nelle Rsa. Stiamo studiando anche i punti vaccinali per l'immunizzazione di massa della popolazione, ma questo dipenderà anche dalla tipologia di vaccini che si renderanno disponibili", ha spiegato Rezza. L'urgenza di accelerare i tempi di vaccinazione si fa sempre più evidente alla luce di una lieve, ma presente, nuova crescita dei contagi: "Questa settimana in Italia cresce leggermente l'Rt che si fissa intorno a 0,93. Vuol dire che c'è un lieve aumento della trasmissione dell'infezione".

Nonostante una flessione dei nuovi contagi, "l'incidenza resta ancora sopra i 300 casi per 100mila abitanti". Per questo motivo, spiega Rezza, è importante continuare a portare avanti le misure di contenimento del contagio, che stanno comunque dando risultati.

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