Cambio ora legale: con l'ora solare si dorme un'ora in meno o in più?

Tra poche ore scatterà l'ora solare che ci terrà compagnia fino al mese di marzo 2023: ecco tutto quello che c'è da sapere

Cambio ora legale: con l'ora solare si dorme un'ora in meno o in più?

Ancora poche ore e diremo arrivederci all'ora legale che scandisce le nostre giornate dal 27 marzo scorso e, più in generale, in Italia è in vigore dagli anni Sessanta quando il passaggio è diventato legge. In realtà, però, il primo spostamento di lancette si ebbe nel 1916 ripetendosi in modo discontinuo fino alla Seconda Guerra Mondiale per essere bloccato nel 1948 e ripreso soltanto nel 1965. Tutto è nato per adeguare le ore di luce all'orario di lavoro (un tempo, nelle fabbriche, si iniziava presto e si finiva presto) e sfruttare più luce d'estate. Come di consueto durante la stagione autunnale e invernale, infatti, è questo il periodo in cui si passa all'ora solare: vediamo adesso tutte le curiosità e informazioni utili che caratterizzano questo passaggio.

Quando cambiare l'ora a ottobre 2022

Come di consueto, le lancette saranno spostate indietro di un'ora quando saranno le 3 di notte di domenica 30 ottobre: gli strumenti più vecchi dovranno essere cambiati manualmente mentre quelli più tecnologici (pc, smartphone, ecc.) andranno automaticamente a posizionarsi da soli nell'orario corretto. In pratica, alle 3 di notte gli orologi dovranno segnare le 2. È pratica comune, comunque, non svegliarsi necessariamente in piena notte ma ricordarsi di spostare indietro le lancette quando ci si alzerà la mattina o spostarli indietro direttamente quando si va a dormire. L'ora solare rimarrà in vigore per i prossimi 5 mesi fino alla fine del mese di marzo 2023 quando poi torneremo a spostare le lancette in avanti.

Si dorme un'ora in più o in meno?

È chiaro che questo è il periodo dell'anno preferito per chi vuole recuperare un po' di sonno: lo spostamento delle lancette indietro di un'ora ci consentirà di dormire di più. E la novità del cambiamento d'orario si paleserà di fronte gli occhi di tutti: la sera sembrerà che tutto d'un tratto tramonti prima, mentre al mattino il sole sorgerà un'ora prima. È proprio questo il cambiamento dell'ora solare che ci proietta nella stagione invernale dove le ore di luce sono nettamente inferiori a quelle del buio.

Perché si cambia l'ora alle due di notte

È chiaro che, per comodità, si è soliti spostare orario durante la notte per non accorgersi del cambio visto che la maggior parte della gente dorme e le aziende sono chiuse. Il primo a proporre il cambio dell'ora fu l'entomologo neozelandese George Vernon Hudson che nel 1895 preparò un documento destinato alla Società Filosofica di Wellington con la proposta di spostare di due ore le lancette in avanti. In realtà, però, l'usanza di spostare le lancette di notte molti la attribuiscono a William Willet, imprenditore britannico che, per primo, nel 1907 suggerì di spostare avanti alle 2 del mattino e di 20 minuti alla volta gli orologi nelle domeniche di aprile fino a raggiungere gli 80 minuti. La stessa cosa, a parti invertite, sarebbe dovuta avvenire a settembre. L'ipotesi, nata per risparmiare carbone e avere più luce, prese inizialmente piede ma poi fu accantonata.

Come mai si chiama ora legale e ora solare

Come dice il nome stesso, "legale" riferito all'orario è dovuto alla legge numero 503 del 14 maggio 1965 chiamata "Istituzione dell'ora estiva dal 22 maggio al 24 settembre di ogni anno a decorrere dal 22 maggio 1966". Come spiega Miolegale.it, però, legge del 24 dicembre 1966 n. 1144 abrogò la 503/1965 stabilendo che la data di inizio dell'ora legale fosse compresa tra il 15 marzo e il 10 giugno e, quella in cui cessava, nel periodo compreso tra il 20 settembre e il 31 ottobre di ogni anno con una data che sarebbe stata decisa di anno in anno da un decreto del presidente della Repubblica. A sua volta, poi, questa legge è stata abolita nel 2010 e sostituita da quella del 4 giugno 2010, n. 96 che stabilisce l'inizio dell'ora legale nell'ultima domenica di marzo e dell'ora solare l'ultima domenica di ottobre.

Viceversa, con il termine "solare" si fa riferimento all'orario cosiddetto "naturale" del Sole che stabilisce con il suo movimento apparente del Sole nel cielo. Focus ci dice che l’ora solare viene "stabilita astronomicamente dal passaggio del Sole per il meridiano locale. Quando il Sole raggiunge il punto più alto della sua traiettoria in cielo, in quel luogo è mezzogiorno". Nel lontano 1884 la conferenza di Washington divise la Terra in 24 spicchi, chiamati fusi, così da differenziare armonicamente l'orario tra le varie parti del globo.

Quali Paesi europei hanno abolito il cambio dell'ora

Come Paesi che fanno parte dell'Europa inteso come continente, non viene utilizzata dall'Islanda, da Russia e Bielorussia, sì da tutti gli altri. Se è vero che nel 2018 il Parlamento europeo aveva raccolto ben l'84% dei voti a favore per abolire l'ora legale all'interno dell'Ue, da quel momento in poi non se n'è fatto più nulla e la situazione è rimasta sospesa. I Paesi del Nord Europa (soprattutto Finlandia e Svezia), sono d'accordo con l'abolizione del cambio dell'ora perché, da quelle parti, la durata del giorno è quasi ininterrotta durante l'estate grazie alla vicinanza con il Polo Nord e l'ora guadagnata, in più, di luce, è assolutamente irrilevante ai fini del risparmio energetico ma anche della stessa durata del giorno.

Quando verrà abolita l'ora solare

Il caro-energia sta facendo, prepotentemente, pensare ad una definitiva abolizione dell'ora solare per risparmiare energia e avere, sempre, un'ora in più di luce (fondamentale anche durante l'inverno).

Come detto, riunioni per affrontare questa problematica si sono già svolte in passato ma l'anno buono per una totale e definitiva abolizione è sempre stato spostato in avanti. Anche il 2023 potrebbe essere quello giusto per mantenere a vita quella legale e non dover cambiare le lancette l'ultima domenica di ottobre ma sono soltanto supposizioni: di concreto, per adesso, non c'è nulla.

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