A Roma torna l'allarme roghi tossici. Stamattina i residenti di Ponte di Nona, periferia Est della Capitale, si sono svegliati con una nube nera che ha coperto l'orizzonte.
"Si è trattato dell'ennesimo rogo appiccato nel campo nomadi di via di Salone", denuncia Franco Pirina, presidente del comitato di quartiere Caop Ponte di Nona. Secondo le ricostruzioni dei residenti l'incendio è divampato attorno alle 5.30 del mattino e solo dopo un'ora, alle 6.30 i vigili sono riusciti a domare le fiamme. Chi abita nei pressi dell'insediamento è ormai esasperato. "Non ne possiamo più", denuncia Pirina.
E nonostante la stretta del Campidoglio sugli accampamenti capitolini l'emergenza roghi attanaglia non solo la periferia ma anche il cuore della Capitale. Nel II municipio sono rimaste lettera morta le decine di denunce dei residenti, che ormai spesso sono costretti a barricarsi in casa per evitare di respirare i fumi che si sprigionano dagli insediamenti abusivi sulle rive dell'Aniene. A nulla è servita la bonifica dello scorso aprile costata centinaia di migliaia di euro. Accampamenti e bivacchi continuano a moltiplicarsi lungo gli argini dell'affluente del Tevere e sotto i ponti della Tangenziale Est.
"Ogni sera puntualmente vengono accesi roghi tossici dai quali si sprigiona un’aria irrespirabile, con ogni probabilità carica di diossina, che invade il quartiere minando la salute dei cittadini, in particolare bambini", scrivono i residenti del II municipio nel testo di una petizione lanciata sul web, che ha raccolto già oltre 1.500 sottoscrizioni. "Una situazione inaccettabile", la definisce chi vive nel quartiere, invocando l'intervento delle istituzioni.
A metà giugno era stato il consigliere comunale del gruppo misto, Francesco Figliomeni, a presentare un'interrogazione alla sindaca per chiedere "maggior controllo" e l'applicazione "delle norme penali sulla Terra dei Fuochi" nelle zone più a rischio come la Magliana, La Barbuta, Tor Sapienza, Monte Mario e Ponte di Nona.
Per contrastare il fenomeno lo scorso maggio la Regione Lazio, d'accordo con la Prefettura, aveva stanziato un milione di euro in favore del Campidoglio per un piano di bonifica dei campi rom e la prevenzione delle condotte illecite.Ma il problema sembra essere tornato ad incombere in molte aree della Capitale.
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