Pachistano ubriaco aggredisce agenti: era già stato espulso

Lo straniero aveva già subito settimane fa un provvedimento di espulsione da parte del prefetto, decreto mai ottemperato. In preda a droghe ed alcol ha seminato il panico in città e si è scagliato contro i poliziotti

Pachistano ubriaco aggredisce agenti: era già stato espulso

Completamente ubriaco e sotto effetto di sostanze stupefacenti, ha creato scompiglio nel centro di Campobasso e poi minacciato ed aggredito i poliziotti intervenuti sul posto.

Responsabile un pakistano di 29 anni, tale M.H., che ha scatenato il panico tra i passanti in corso Bucci con una bottiglia di vetro frammentaria in mano. In particolar modo, lo straniero ha preso di mira un gruppo di giovani, gridando insulti nei loro confronti e brandendo l'arma improvvisata in modo minaccioso.

Immediata la segnalazione alle forze dell'ordine, che in breve hanno raggiunto il luogo indicato. La presenza degli uomini della questura di Campobasso non è, tuttavia, servita a ricondurre a più miti consigli il facinoroso, che ha rifiutato di esibire i documenti o declinare le proprie generalità. Come se ciò non bastasse, il 29enne ha prima minacciato di morte in modo esplicito gli agenti, e poi si è scagliato con violenza contro di essi. Due degli uomini in divisa restano lievemente feriti in seguito alla colluttazione col pakistano, ridotto in manette con grande fatica e dichiarato in arresto per i reati di resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale.

Visto il pesante stato di alterazione psico-fisica dello straniero, si è reso necessario il suo trasporto all'ospedale Cardarelli. Qui il ricovero nel reparto di psichiatria, dove il 29enne è stato costantemente piantonato dagli uomini della questura.

Ieri il giudizio direttissimo, a conclusione del quale per lo straniero è arrivata la convalida del fermo ed una condanna a 6 mesi di reclusione con sospensione della pena. Questa, tuttavia, si aggiunge ad una lunga lista di precedenti, a causa della quale lo stesso prefetto di Campobasso aveva già firmato un provvedimento di espulsione.

Un decreto emanato da settimane ma bellamente ignorato, nonostante che il questore avesse poi imposto all'extracomunitario un termine di 7 giorni per abbandonare il paese.

M.H. È stato pertanto trasferito al Cpr di palazzo San Gervasio (Potenza) ed è pronto per l'espulsione dai confini nazionali.

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