Cannabis, proposta del Pd: via libera a uso terapeutico e campi statali per coltivarla

Il piddì Manconi: "Rendere accessibile ai pazienti il ricorso ai farmaci a base cannabinoide". E avverte: "Superare un solidissimo tabù culturale"

Cannabis, proposta del Pd: via libera a uso terapeutico e campi statali per coltivarla

Un disegno di legge sull’uso terapeutico della cannabis. A Palazzo Madama il Partito democratico scende in campo per "semplificare e rendere accessibile ai pazienti il ricorso a quei farmaci a base cannabinoide, che nell’esperienza scientifica hanno dimostrato di avere una notevole efficacia".

Il ddl è stato depositato oggi da Luigi Manconi e, immediatamente, è stato sottoscritto da altri esponenti piddì. L'obiettivo è di superare il "solidissimo tabù culturale" che ancora persiste in Italia su queste terapie e di "ridurre il dolore superfluo". Tabù che, a detta di Vidmer Scaioli dell’Istituto Neurologico Besta di Milano, frenerebbero anche la ricerca clinica sulla materia, "totalmente assente in Italia". L’efficacia dei farmaci cannabinoidi Sarebbe provata da "dati clinici e sperimentali consolidati", non solo per la sclerosi multipla, unica patologia per la quale è autorizzato al commercio un farmaco in Italia, ma anche "in oncologia, nelle mielo-lesioni, nelle neuropatie dolorose, ma anche nell’artrite reumatoide e, si sta sperimentando, anche nel Parkinson, in particolare per il controllo della rigidità muscolare". La "dose" giornaliera di cui hanno bisogno i pazienti è di circa "un grammo, un grammo e mezzo" che si può ottenere anche coltivando in proprio la pianta per poi ricavarne una sorta di infuso. Altri Stati europei, come la Spagna e la Gran Bretagna, una volta individuata la pianta con le caratteristiche genetiche che meglio soddisfano le esigenze del paziente, consentono anche la coltivazione personale di quella determinata pianta, ovviamente sotto controllo.

Per Manconi in Italia bisogna superare la "farmacopea fai da te" cui sono costretti i pazienti attualmente, rischiando anche di avere problemi con la giustizia. E, spiega, "vogliamo arrivare a vedere questi farmaci inseriti nel prontuario". Peraltro, aggiunge l'esponente del Partito democratico, anche se diverse Regioni hanno già emanato leggi regionali sulla materia, come ad esempio Puglia e Toscana, "nessuna ha emanato anche il regolamento per attuare le norme". E nonostante "un anno fa l’allora ministro della Salute, Renato Balduzzi abbia inserito i medicinali a base di cannabis, (sostanze e preparazioni vegetali, inclusi estratti e tinture) tra le sostanze psicoattive autorizzate a fini medici" non si è trattato che di un "passo avanti ma totalmente insufficiente". Con il ddl si includono quindi anche le "persone giuridiche private" tra i soggetti autorizzati alla coltivazione di piante di cannabis per scopi terapeutici, legittimando espressamente la coltivazione per uso personale in relazione ad esigenze terapeutiche "proprie, dei propri congiunti o conviventi".

Si semplificano poi le modalità di importazione, consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci, disciplinandone anche la somministrazione ospedaliera, e si prevede di individuare "aree idonee" alla coltivazione per far fronte al fabbisogno nazionale. Il testo introduce anche una specifica causa di non punibilità (anche sotto il profilo amministrativo) di chi si procuri o disponga di cannabis a fini terapeutici.

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