Canzone del Ventennio a scuola. Sindacati contro il coro dei bimbi

Durante un evento eventi promossi dal Comando Marittimo Sicilia, i bimbi cantano l'Inno dei sommergibilisti. I sindacati all'attacco: "A scuola si insegni la pace"

Canzone del Ventennio a scuola. Sindacati contro il coro dei bimbi

L'evento organizzato ad Augusta dal Comando Marittimo Sicilia sta alzando un polverone senza fine. Il motivo? All'interno della tre giorni di promozione delle attività della Marina Militare, i bimbi dell'istituto Principe di Napoli hanno intonato l'Inno dei sommergibilisti. Come racconta il sito MeridioNews, i sindacati hanno subito levato gli scudi attaccando duramente la scuola e l'insegnante: "La scuola dovrebbe promuovere la pace, la cooperazione dei cittadini e dei popoli".

Ieri mattina, in occasione della giornata organizzata dal Comando Marittimo Sicilia, i ragazzi dell'istituto Principe di Napoli sono andati alla palestra Stampanone che si trova nella base militare di zona Terravecchia. E, dopo aver cantato l'Inno di Mameli e la Preghiera del marinaio, i bimbi hanno intonato l'Inno dei sommergibilisti (guarda il video). La canzone è stata scritta durante il Ventennio da Mario Ruccione, autore di Faccetta nera e di altre canzoni fasciste, ed è poi entrata a far parte del repertorio ufficiale della Marina Militare.

A sollevare il polverone è stata la portavoce provinciale Cobas-Scuola, Catania Teresa Modafferi, che ai microfoni di MeridioNews ha duramente attaccato l'istituto Principe. "Ridere in faccia alla morte, seppellire il nemico - ha tuonato la sindacalista - sono parole che esaltano un linguaggio, un modo di pensare, del quale, visto il contesto terribile nel quale viviamo, dovremmo al più presto liberarci. Se non altro, in nome di tutte le persone innocenti vittime dei danni collaterali della guerra e del terrorismo". "La scuola dovrebbe promuovere la pace, la cooperazione dei cittadini e dei popoli.

In sostanza, educare alla democrazia, che significa innanzitutto inclusione, rispetto e valorizzazione delle differenze", ha continuato la Modafferi criticando, tra le altre cose, anche il grembiule dei bimbi: "Colpisce vedere tante bambine e tanti bambini vestiti allo stesso modo, in qualche misura irregimentati".

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