Le origini di Leonardo Di Caprio parlano casertano. Alto casertano, per la precisione. Che gli avi del premio Oscar fossero italiani è cosa nota da anni - tanto che già dopo il successo del film Titanic erano state avanzate ipotesi di una lontana origine campana - ma la serie di documenti inediti oggi scovati dallo studioso di genealogia Corrado Lampe sembra rappresentare una scoperta capace di esaltare i fan italiani dell’attore e molti appassionati di storia locale. Lo storico romano ha infatti incrociato atti storici ufficiali e documenti pubblici ma difficili da interpretare: tutto ha fatto convergere la terza generazione antecedente a quella dell’attore nella zona tra Piedimonte Matese e Alife, nel Casertano.
L'ALBERO GENEALOGICO
Lampe ha pubblicato parte della sua «rivelazione» sul proprio blog alcuni mesi fa, ma finora la notizia è circolata solo su piattaforme di settore e non ha avuto particolare rilievo. «Ho messo online solo una prima sezione della ricerca che sto conducendo - dice lui - ma lo studio potrebbe essere molto più ampio e approfondito». Per ripercorrere le origini del divo del cinema bisogna intraprendere idealmente un percorso a ritroso: suo padre, George Paul Di Caprio, è nato a New York nel 1943 da George Leon Di Caprio, anche lui nato in America ma in una famiglia italiana di immigrati. I genitori di George Leon, ovvero i bisnonni di Leonardo, erano Salvatore Di Caprio e Rosina Cassella. I due erano entrambi nati nello stesso comune italiano, ma pare che si fossero conosciuti in America, dove si sposarono il 24 settembre 1893, a Manhattan.
I DOCUMENTI SCOPERTI
A darne contezza è l’atto di matrimonio contenuto nell’archivio della Chiesa di Santi degli ultimi giorni (meglio noti come Mormoni), che ha effettuato un prezioso lavoro di raccolta di dati anagrafico-genealogici. «Hanno trascritto milioni di documenti che a volte risultano illegibili, quasi come le ricette dei medici di base. Infatti sull’atto di matrimonio è anche registrato il comune di nascita dei trisavoli di Leonardo, ma la trascrizione non è proprio molto precisa». Secondo gli atti di oltre 125 anni fa lo sposo, Salvatore, e la sposa, Rosina, sarebbero nati a «Piedimonte Dialiva Cajeste, Italy». Un nome inesistente, frutto di una trascrizione erronea come accadeva ancora fino alla Seconda guerra mondiale negli atti militari americani. D’altronde «Piedimonte Dialiva» starebbe per «Piedimonte d’Alife» (solo successivamente ribattezzato Piedimonte Matese) e «Cajeste» per Caserta, la provincia di riferimento.
Ma ad offrire un altro documento di fondamentale importanza per ricostruire l’albero genealogico della stella di Hollywood è ancora Lampe, che ha trovato l’atto di nascita di Salvatore Di Caprio nei registri del comune di Alife del 1866, custoditi all’Archivio di Stato di Caserta. Al numero d’ordine 27 si legge «18 febbraio, ore 15.00 - Dinanzi a me (…) Si è presentato Biase di Caprio d’anni 30 figlio del fu Sisto, di professione boaro, domiciliato in Alife, il quale mi ha presentato un bambino di sesso maschile, che dichiara essergli nato il dì 18 febbraio anno corrente alle ore sette da Maria Emanuela Incagnoli sua legittima moglie, d’anni ventisette figlia di Paolo, di professione contadina, qui domiciliata, al quale dichiara di dare il nome di Salvatore Di Caprio…».
ALIFE, PAESE DI LEONARDO DI CAPRIO
Un atto di matrimonio americano e un atto di nascita italiano, oltre a una discreta capacità interpretativa e ad buona dose di pazienza, riscrivono dunque la storia di uno dei più noti, importanti e apprezzati attori del panorama cinematografico contemporaneo. «Alcuni mesi fa ho scritto a Leonardo Di Caprio, comunicandogli l’esito della mia ricerca e rivelandogli l’origine dei suoi bisnonni. Lui mi ha risposto mostrando interesse, mi ha detto che non ne sapeva nulla», ha riferito Corrado Lampe.
Ad Alife, piccolo gioiello archeologico nel cuore dell’alto Casertano, sono in molti a portare quel cognome che conoscono in tutto il mondo, ma non tutti sono a conoscenza di avere legami così vicini all’attore premio Oscar. In Municipio come in strada, qualcuno è sorpreso e altri dicono di saperlo da anni. Eppure la ricerca storica potrebbe persino trasformare Alife in un paese conosciuto in mezzo mondo e in una meta turistica; proprio com’è accaduto alcuni anni fa a Sant’Agata de’ Goti, paese di origine dei nonni materni del sindaco di New York Bill De Blasio.
Nel 2014 il primo cittadino americano aveva fatto visita al paese beneventano, che da allora ha acquisito sempre più notorietà, tanto da essere considerato «il paese di Bill De Blasio, sindaco di New York», come recitano gli striscioni nel piccolo centro. Chissà, forse tra pochi anni anche Alife potrebbe essere noto come «il paese di Leonardo Di Caprio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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