Carabinieri e Digos hanno in mano i video realizzati dagli agenti e dai giornalisti presenti sul posto. Li stanno passando al setaccio per identificare i responsabili dell'aggressione a Luca Belvedere, il brigadiere capo assalito sabato scorso da un gruppo di antagonisti durante un corteo antifascista a Piacenza.
Il cerchio si stringe in particolare intorno ad un ragazzo vestito di grigio e che aveva con sé una bandiera rossa stretta attorno al collo. Le forze dell'ordine sono in possesso di tre fotografie del giovane mentre marcia insieme ai "compagni" per protestare contro l'apertura della sede di Casapound in città. Una mail circola tra i comandi di tutta Italia con allegate le immagini del presunto aggressore. Ha una felpa grigia, i pantaloni dello stesso colore e le scarpe con la suola bianca (guarda). Sono questi gli elementi che lo collegano al giovane che ha prendere da terra lo scudo del militare caduto e lo ha colpito con violenza alla testa e alla spalla. Fratturandogliela.
I video sembrano confermare la ricostruzione degli investigatori. Nel filmato diffuso nei giorni scorsi da il Piacenza (guarda) si nota infatti distintamente un uomo raccogliere lo scudo e scagliarlo con violenza addosso al militare (guarda). Anche lui ha la felpa grigia, i pantaloni dello stesso colore, le scarpe con la suola bianca e una bandiera rossa in mano. Il filmato è confuso e di bassa qualità. Ma in un altra registrazione, realizzata dall'inviato di Local Team (guarda), sono registrati i momenti immediatamente precedenti al pestaggio. Il manifestante finito nel mirino delle forze dell'ordine è in prima linea (guarda) nel fronteggiare i dieci carabinieri rimasti a presidiare la zona (guarda). Insieme ad altri attivisti inveisce, provoca, raccoglie un pezzo di bastone (guarda) e lo scaglia contro i militari in tenuta antisommossa (guarda). Sembra inferocito.
Quando scatta la ritirata dei carabinieri, si vede il giovane correre vicino a Belvedere (guarda) che a pochi centimetri da lui cade rovinosamente a terra. Poi le immagini si fanno confuse per qualche secondo e si arriva al video del pestaggio, con il manifestante in grigio pronto a sferrare ripetutamente colpi di scudo sul capo del militare ferito (guarda). Una violenza inaudita subita da Belvedere.
I carabinieri e gli agenti della Digos che collaborano alle indagini sperano di poter identificare il violento e dargli presto un nome e un cognome. Per ora quelli circolati nelle scorse ore in ambienti di polizia sono stati smentiti da fonti investigative. Ma è solo questione di tempo. Fonti militari assicurano ci siano "elementi tali da presumere che il personaggio (della foto, ndr) sia coinvolto nell'aggressione del carabiniere".
Intanto ieri è stato il giorno della solidarietà. Belvedere ha ricevuto la visita del ministro Marco Minniti e le telefonate dei vertici di Polizia e Carabinieri. Il sindacato Coisp ha condannato quanto successo, parlando di "scene agghiaccianti": "Grava l’assordante silenzio di una politica irresponsabile – ha detto il segretario generale Domenico Pianese – Vogliamo vedere quante manifestazioni e da chi saranno organizzate per dare solidarietà e sostegno alle Forze di dell'ordine".
Dura anche la presa di posizione di alcuni delegati del Cocer, organo di rappresentanza dei carabinieri: "Il brigadiere di 50 anni è stato lasciato alla mercé di criminali che sventolando la bandiera della pace hanno alimentato violenza pestandolo senza alcuna pietà". Per Giorgia Meloni invece "nella mia Italia" quei "bastardi" che hanno pesato il militare si farebbero "10 anni di galera".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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